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Ecco come sono le pensioni in Europa: quanto viene addebitato e come vengono aggiornate
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Il tema previdenziale è sempre di grande attualità. Ma volgendo uno sguardo all’intera Europa, qual è la situazione? Andiamo a scoprirlo.

Pensioni tra 400 e 1.500 euro

In Europa, la pensione minima è pari a 400 euro e la massima ammonta a circa 1.500 euro al mese. In Italia la pensione minima è inferiore a 502 euro. In Spagna l’importo delle pensioni di anzianità è in media pari a 1.077,5 euro lordi al mese per 14 pagamenti (circa 15.085 euro lordi all’anno). Si parte da una pensione minima di 789 euro e si arriva a una pensione massima di 2.580 euro. In Spagna, inoltre, si può andare in pensione intorno ai 63 anni.

Secondo l’agenzia Efe, la cifra è leggermente inferiore a quella della Svezia (circa 20.000 euro all’anno) e della Francia (1.086 euro al mese). In entrambi i casi, però, si può andare in pensione a partire da 61/62 anni. In Germania la pensione media è di poco superiore ai 1.000 euro al mese, sebbene vi siano grandi differenze tra est e ovest e tra uomo e donna. Poi c’è il Regno Unito, che paga i pensionati circa 550 euro al mese, anche se esiste un supplemento privato che le aziende sono tenute a pagare.

In Grecia le pensioni sono state fortemente influenzate dagli effetti del piano di salvataggio internazionale e attualmente ammontano in media a 722 euro. La Polonia è un altro dei Paesi che si situano nella coda europea con circa 500 euro in media, insieme al Portogallo, dove il beneficio pubblico è di circa 430 euro al mese.

Come regola generale, le pensioni nell’Europa meridionale sono sostenute dai contributi dei lavoratori, mentre in Svezia, nel Regno Unito e nei Paesi Bassi sono integrate da contributi privati.

L'aggiornamento delle pensioni

In Europa esistono diverse formule per aggiornare le pensioni anno dopo anno. L’Ipc è stato utilizzato in Spagna fino al 2013, quando il governo ha introdotto un nuovo calcolo: l’aumento minimo è dello 0,25%, a prescindere dall’inflazione, mentre l’aumento massimo è dello 0,5%. L’ultimo aggiornamento in Spagna è stato dello 0,25%, il che dimostra una perdita di potere d’acquisto per i pensionati poiché l’Ipc ha chiuso l’anno scorso all’1,1%.

Secondo quanto spiegato dal quotidiano Voz Pópuli, ci sono solo quattro paesi nell’Unione europea che usano l’Ipc come riferimento: Francia, Italia, Ungheria e Austria. Il Belgio, ad esempio, usa l’inflazione, ma anche l’evoluzione del costo della vita del Paese; mentre la Finlandia e i Paesi dell’Est combinano l’evoluzione dei prezzi e dei salari.

Nel caso del Regno Unito, la formula per l’aggiornamento delle pensioni comprende l’inflazione, i salari e il Pil, mentre la Grecia e il Portogallo utilizzano i salari e il Pil. In Danimarca, Svezia, Norvegia, Lussemburgo e Paesi Bassi l’unico riferimento è allo stipendio dei cittadini, mentre in Germania mescolano i salari e il fattore sostenibilità.

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