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Santino Taverna, presidente Fimaa idealista/news

Qual è il ruolo dell’agente immobiliare nel 2019? Quale la percezione della professione da parte di agenti e clienti? idealista/news ha raccolto i commenti del presidente nazionale Fimaa Santino Taverna sull’indagine Fimaa Confcommercio e Nomisma “Il ruolo dell’agente immobiliare”.

Secondo i risultati dell’indagine 2019 “Il ruolo dell’agente immobiliare” realizzata da Nomisma per conto di Fimaa, il 48% degli italiani in cerca di un immobile da acquistare si è affidato sin da subito ad un agente immobiliare.

Presidente Taverna, quali sono i principali dati emersi dall’indagine?

Metà degli italiani per cercare un immobile da acquistare si affida ad un agente immobiliare. E anche per la vendita l’agenzia immobiliare è il principale punto di contatto: il 64% degli italiani coinvolti in una compravendita si è affidato ad un’agenzia immobiliare. Da questi parametri, scaturiti dall’indagine 2019 di Fimaa-Nomisma sul ruolo dell’agente immobiliare, si conferma che il ruolo dell’operatore immobiliare è fondamentale nelle transazioni a tutela dei clienti-consumatori e del mercato”.

Il ruolo dell’agente immobiliare resta quindi centrale?

“Nonostante una pluralità di portali e piattaforme web che propongono servizi tipici dell’intermediazione immobiliare a costi ridicoli o a zero provvigioni, l’agente immobiliare si riconferma figura centrale e indispensabile per accompagnare i cittadini nelle compravendite. I consumatori più attenti ed esigenti, infatti, sanno perfettamente che “il fai da te” non è mai conveniente quando in ballo ci sono i risparmi e i sacrifici di una vita”.

Come scegliere bene il proprio agente immobiliare?

“Quando ci si rivolge ad un’agenzia, è opportuno sapere che già nella fase di acquisizione dell’immobile da veicolare sul mercato l’operatore svolge delle verifiche documentali (catastali, ipotecarie, spese condominiali etc.) non solo per stabilire la corretta valutazione di mercato, ma anche per poter perfezionare la compravendita in assoluta tranquillità. A questo si aggiungano le attenzioni per pubblicizzare al meglio il prodotto, i suggerimenti per la migliore presentazione dello stesso (home-staging) e la capacità di proporre soluzioni ideali per soddisfare l’esigenza degli interessati. Dall’indagine Fimaa-Nomisma 2019 emerge, per voce dei consumatori, che nessuna piattaforma online o motore di ricerca può sostituirsi all’esperienza ed alla conoscenza dell’operatore immobiliare nell’ambito del territorio e del mercato nel quale opera, né tantomeno sopperire alle capacità negoziali stratificate da rapporti umani e di fiducia, consolidati con la clientela. Un agente immobiliare è sempre un valore aggiunto in qualsiasi transazione”.

Qual è la percezione che il cliente ha dell'agente immobiliare?

“Per quanto riguarda le compravendite, la fiducia verso gli agenti immobiliari si conferma positiva. Dopo le prime ricerche, il 52% di chi procede nell’acquisto di un immobile conclude la transazione con un operatore immobiliare. Il dato supera il 60% se si fa riferimento alla vendita. Per le locazioni si registra una minore propensione nel rivolgersi all’agenzia immobiliare. Non per una mancanza di fiducia (registrata solamente nel 2,5% dei consumatori intervistati), ma perché nell’ambito della locazione la conoscenza diretta da parte della proprietà verso il conduttore che dovrà entrare nell’immobile gioca tuttora un ruolo importante. In questi casi si registra inoltre l’errata e diffusa convinzione, per le parti coinvolte, di possedere le competenze necessarie per gestire in autonomia tale attività. Per quanto riguarda la percezione della clientela verso il ruolo dell'agente immobiliare, la ricerca dimostra che la buona reputazione è frutto delle competenze degli operatori dai quali i consumatori si aspettano una pluralità di servizi per approcciare il mercato in tranquillità”.

Come invece l'agente percepisce se stesso?

“Come un professionista che avverte costantemente il dovere di aggiornarsi per offrire servizi sempre più qualificati, individuando nel consenso dei cittadini l’elemento principe da consolidare per continuare ad interagire nel mercato. La formazione è ritenuta dalla maggioranza degli operatori immobiliari fondamentale per la crescita professionale. Dall’analisi emerge, infatti, che gli operatori richiedono percorsi specifici di studio universitari o nell’ambito dell’attività. Richiesta a cui Fimaa ha risposto organizzando con alcuni atenei (Roma, Milano e Varese) corsi avanzati e di laurea dedicati agli agenti immobiliari. Formazione è sinonimo di maggiore qualità a vantaggio della clientela”.

Come la professione di agente immobiliare può migliorare ulteriormente?

“Come federazione, si continuerà a lavorare per alzare l’asticella della qualità dei servizi e delle competenze degli operatori, come avviene per altre figure professionali (avvocati, architetti, giornalisti), con l’obbligo di doversi attenere a crediti formativi periodici a garanzia dei servizi da erogare alla collettività. Attualmente l’agente immobiliare, dopo il corso formativo e il superamento dell’esame abilitante, non è tenuto all’aggiornamento professionale obbligatorio. Una lacuna normativa che l’attuale mercato non può permettersi e che Fimaa-Confcommercio punta a colmare con seminari formativi periodici per i propri associati”.

Quali sono le nuove frontiere della professione di agente immobiliare?

“Oggi gli agenti immobiliari sono chiamati a svolgere un ruolo più consulenziale, che non può esaurirsi con l’incontro tra domanda ed offerta. Il digitale permette alla categoria l’utilizzo di tecnologie avanzate, in grado di supportare compiutamente l’attività, migliorando la qualità dei servizi ed accorciando i tempi di risposta per la clientela. Di fatto si è costantemente connessi nel web, che permette l’ottimizzazione delle risorse con notevoli risparmi di tempo e denaro. Il settore immobiliare si trova, dunque, anche in questo senso in fase di piena trasformazione.

Come il proptech potrà influire sul ruolo dell’agente immobiliare?

“Le visite virtuali degli immobili sono una realtà così come la gestione digitale della proprietà, le applicazioni per le comunicazioni personalizzate tra agenti immobiliari e clientela sono a regime in diverse agenzie. Ciò si deve anche alle mutate esigenze dei clienti-consumatori, le cui aspettative nei confronti degli operatori sono in costante ascesa. In questo senso le tecnologie proptech (crasi di property e technology), legate all’intelligenza artificiale ed applicate al mondo immobiliare, sono indispensabili anche per la crescita dei servizi. Rimane comunque indispensabile gestire e dominare le innovazioni tecnologiche senza commettere l’errore di farsi dominare dalle stesse”.

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