I chiarimenti dell'Inps e le ultime disposizioni per decreto
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Figli in quarantena da Covid, come funzionano i congedi parentali
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Con la ripresa delle scuole alle porte, i dubbi sulla gestione di possibili casi di contagio si fanno martellanti. Lo scorso 3 settembre è stato approvato un Cdm con varie norme sulla ripresa in sicurezza, tra cui un congedo parentale speciale in caso di quarantena.

Secondo quanto approvato, se i figli minori di 14 anni dovessero restare a casa da scuola per quarantena, i genitori avranno diritto allo smart working e ad un congedo parentale straordinario. Condizioni che, inizialmente, dovevano scadere con l’arrivo del 14 settembre e l’inizio delle attività scolastiche. Una data che coincideva con la fine dello stato di emergenza che però è stato prolungato per un altro mese, fino al 15 ottobre,  anche in considerazione dell’andamento della curva dei contagi.

Dato che potrebbero verificarsi casi di quarantena e chiusura dei plessi scolastici, con conseguente perdita delle lezioni per almeno due settimane, si tornerebbe a parlare della necessità di avere qualcuno che si prenda cura di bambini e ragazzi rimasti a casa. Ecco quindi che viene introdotto il congedo parentale e lo smart working straordinario in questi casi.

Non è ancora chiaro quali limitazioni saranno posti a tale diritto: fino ad ora i precedenti provvedimenti avevano previsto un massimo di 30 giorni richiedibili in caso di congedo per Covid. Fino al 31 agosto i genitori di figli minori di 12 anni potevano appunto richiedere un massimo di 30 giorni di congedo, dal 19 luglio scorso anche in modalità oraria.

Qui tutti i chiarimenti dell’Inps aggiornati all’inizio di settembre.

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