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In queste settimane di turbolenze in borsa e di tensioni economiche, la buona notizia è stata la diminuzione dell'indice euribor. Ma più ancora che i mutui a tasso variabile, se le borse vanno giù i mutui a tasso fisso diventano sempre più convenienti. Ecco perché

I mutui a tasso fisso si calcolano in base all'indice eurirs, a cui poi le singole banche applicano uno spread, ossia il loro guadagno. Il risultato finale è il taeg. Prendiamo un esempio: l'eurirs per un mutuo a 20 anni il 19 agosto, giorno di turbolenze, era sceso al 3,12%. Con uno spread dell'1,2%, ci si potrebbe portare a casa un mutuo a tasso fisso del 4,3% finale, ossia un ottimo mutuo

Guardiamo il grafico: da inizio luglio abbiamo assistito ad una progressiva diminuzione dell'eurirs (prendiamo come esempio quello a 20 anni), passato dal 3.86% al 3.12% del 19 agosto, per poi risalire leggermente al 3,22% il 22 agosto (una giornata buona per le borse). Ma perché se le borse vanno male, l'eurirs scende?

Andamento dell'indice eurirs a 20 anni

Mutui: più le borse vanno male, più conviene il tasso fisso (grafico)

Succede perché l'andamento dell'eurirs è strettamente legato a quello del bund tedesco, ossia i titoli di stato della germania. Nei momenti di turbolenza gli investitori si rifugiano nell'oro, nel franco svizzero e nel bund, che trascina con sé l'indice con cui si calcolano i mutui a tasso fisso, che, per così dire, diventano più "sicuri"

Non bisogna però dimenticare che il tasso fisso viene normalmente registrato sul valore del giorno della stipula e non su quello del preventivo. Alcune banche, inoltre, usano la media mensile, anziché il valore giornalierio. In ogni caso, occhio alle borse

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