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Convenienza e bisogno di stabilità rendono i mutui a tasso fisso i preferiti dagli italiani
GTRES

L’attuale maggiore convenienza e il bisogno di stabilità e sicurezza futura rendono i mutui a tasso fisso i preferiti dagli italiani. Secondo quanto rilevato dall’Osservatorio di MutuiOnline, questo tipo di finanziamento fa registrare il 76,2% delle richieste, a fronte del 22% per il tasso variabile e dell’1% per il variabile con Cap.

Il bollettino che riporta tutte le caratteristiche dei finanziamenti relativi sia alla domanda dei mutuatari che all’offerta degli istituti di credito ha evidenziato che il 68,4% dei mutui erogati sono a tasso fisso, un dato in calo rispetto alle erogazioni del secondo semestre dello scorso anno, quando il 75,6% dei prestiti concessi interessava questa tipologia di tasso.

Scendono i mutui per la casa, crescono le surroghe

Secondo un altro dato relativo alla domanda, è diminuita la finalità di acquisto della prima casa, scesa nei primi due mesi del secondo semestre al 33,3%, nonostante la possibilità per questa categoria di finanziamenti di richiedere anche un mutuo al 100% del suo valore. Continua invece ad aumentare la finalità di surroga, ora al 55,2%. Solo il 5,7% delle richieste riguarda una compravendita della seconda casa e il 3,4% la ristrutturazione, mentre il 2,4% ha interessato il consolidamento di debiti o il bisogno di liquidità.

La durata

Sul fronte della durata, a farla da padrone sono i mutui a 20 anni con il 26,7%. Segue il periodo 30-40 anni, che perde il 2% rispetto al 2015 e segna il 21%. Il 20,6% delle richieste è per una durata di 25 anni, mentre il 18,2% per un periodo di 15 anni.

L’importo medio

Per quanto riguarda l’importo medio, si è passati dai precedenti 123.692 euro della seconda parte del 2015 agli attuali 125.703 euro. L’ammontare medio dei mutui erogati, 122.850 euro, è in grande ripresa rispetto all’ultimo anno e mezzo, quando si era attestato tra i 115 e i 116 mila euro.

L’occupazione

La maggior parte dei richiedenti ha un impiego a tempo indeterminato, l’83,7%, un dato che sale ancora se si considerano le erogazioni, l’87,7%, mentre si assottiglia il gap tra le due categorie per il lavoro autonomo, rispettivamente l’8,7% e il 5,9%.

L’area geografica di provenienza

In merito all’area geografica di provenienza delle richieste, è cresciuta l’Italia Centrale con il 40,2%, mentre si è avuta un conferma delle percentuali del Nord con il 36,1%. Solo il 15,9% della domanda proviene dal Sud e il 7,8% dalle Isole. I dati delle effettive erogazioni sono così ripartite: il 40,4% al Centro, il 40% al Nord, il 13,4% al Sud e il 6,2% nelle Isole.

La fascia di età

La fascia di età con percentuale più alta per chi domanda un mutuo è quella fra i 36 e i 45 anni, con il 46,7%. Il 25,1% ha tra i 26 e i 35 anni e il 21% ha tra i 46 e i 55 anni. Solo il 5,8% ha più di 55 anni. Stesso discorso dal lato delle erogazioni, dove il 47,9% dei prestiti viene concesso a clienti con un range di età ricompreso tra i 36 e i 45 anni.

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