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Mutui, Abi: al 2,1% il tasso medio a gennaio
Abi

A gennaio il tasso medio sui mutui per l’acquisto di abitazioni è stato pari al 2,1%, un dato in crescita rispetto al minimo storico del 2,02% registrato a dicembre 2016. A dirlo il Rapporto mensile dell’Associazione bancaria italiana (Abi).

Sul totale delle nuove erogazioni di mutui, circa i due terzi sono a tasso fisso. Nell’ultimo mese la quota del flusso di finanziamenti a tasso fisso è risultata pari al 78%

Secondo quanto emerso dal documento, sulla base degli ultimi dati ufficiali, relativi a fine 2016, si conferma, anche per i finanziamenti in essere, la ripresa del mercato dei mutui, inizialmente colta con l’impennata dei nuovi mutui. L’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie ha registrato una variazione positiva di +1,9% rispetto a fine 2015 (quando già si manifestavano segnali di miglioramento).

Il Rapporto ha evidenziato: “In Italia, nel corso del 2016 dopo oltre due anni di valori negativi è tornata positiva la dinamica del mercato dei mutui per l’acquisto di abitazioni: +1,9% la variazione annua dello stock dei mutui a fine 2016, dopo aver toccato il valore minimo di -1,24 a giugno 2014. Tale recupero riflette, tra l’altro, la positiva ripresa della domanda da parte delle famiglie registratasi negli ultimi mesi: secondo i dati elaborati da Crif, il numero di richieste di mutui nel corso degli ultimi mesi è tornato in territorio fortemente positivo: +21,3% a dicembre 2016 sullo stesso periodo del 2015.

Conferme si ravvisano anche dagli ultimi dati disponibili sul numero di compravendite di abitazioni che negli ultimi mesi ha continuato ad aumentare. Nel secondo trimestre del 2016 i dati relativi al mercato immobiliare italiano mostrano un consolidamento della forte dinamica espansiva già espressa nel primo trimestre di quest’anno, con un +21,8%, che migliora il già consistente +17,3% della rilevazione precedente.

I fattori alla base di questo nuovo dato positivo, relativamente alla quantità scambiate nel mercato immobiliare italiano, sono da ricondursi soprattutto al permanere di tassi di interessi su mutui particolarmente bassi e alla discesa dei prezzi nominali intervenuta negli ultimi trimestri, come registrato dall’Istat”.

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