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idealista/news

Nel secondo trimestre 2018 si è registrato lo stock di mutui in essere concessi alle famiglie italiane per l’acquisto dell’abitazione più alto di sempre: 318.175 milioni di euro. Lo dicono gli ultimi dati di Tecnocasa, che ha analizzato i relativi dati di Banca d’Italia. Il commento di Renato Landoni (Kiron Partners) a idealista/news.

Il record precedente era stato registrato alla fine del 2011 quando lo stock mutui aveva toccato i 317.584 milioni. “Con questo trimestre ci lasciamo alle spalle la flessione che dall’inizio del 2012 aveva caratterizzato il credito circolante alla famiglia per l’acquisto dell’abitazione e che aveva toccato il suo punto più basso a luglio di quell’anno con uno stock di 293.932 milioni”, si legge nella nota. Il valore dei mutui è aumentato del 2,8% nell’ultimo anno e dell’1% nel solo ultimo trimestre.

Tassi mutui 2018, prevalgono i contratti a tasso fisso

Quanto ai tassi dei mutui in essere, si evidenzia che la composizione è in buona parte rappresentata da finanziamenti a tasso fisso.

“Il tasso finale applicato ai prodotti di mutuo è la somma tra l’indice di riferimento, ai quali vengono indicizzati i mutui, e lo “spread” ovvero il prezzo al quale gli istituti bancari erogano credito – ricorda Renato Landoni, presidente di Kiron Partners. - I tassi di riferimento dei mutui dovrebbero rimanere agli attuali livelli almeno per tutto il 2019, dato il lavoro fatto nel corso degli ultimi anni da parte della Bce per mantenerli ai minimi. Gli spread invece – aggiunge Landoni, - dipendono molto dalle dinamiche del credito secondo le quali operano le banche”.

Trend ancora favorevole per i tassi dei mutui

Se ad esempio il differenziale tra i Btp Italiani e i Bund tedeschi dovesse ulteriormente salire o comunque rimanere agli attuali livelli per molto tempo, il costo dei prestiti tra banche aumenterebbe e gli stessi istituti di credito che erogano mutui dovrebbero applicare spread più elevati anche alle famiglie che accedono ai finanziamenti. Le conseguenze dirette sarebbero da parte la possibile riduzione della domanda di credito da parte delle famiglie e dall’altra un accesso al credito più “selettivo”. Fattori che impatterebbero di conseguenza sui volumi erogati.

“E’ giusto dunque monitorare l’attuale situazione macroeconomica – afferma Landoni, - ma è eccessivo definirla critica. Ci sono anche altri fattori che influenzano il mercato del credito alla famiglia, come l’occupazione, in lento miglioramento, e soprattutto i prezzi degli immobili che permangono a livelli molto interessanti e generano opportunità per le famiglie”

Scenario quindi ancora favorevole al proseguimento del trend positivo del credito alle famiglie che dovrebbe far registrare una ulteriore crescita nel III trimestre 2018 e probabilmente anche in chiusura d’anno. “Permane un moderato ottimismo rispetto al mercato dei mutui – è il parere di Landoni, - che dovrebbe attestarsi intorno ai 48-50 miliardi annui, in leggero incremento rispetto a quanto fatto registrare lo scorso anno”.

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