
Spesso le banche concedono la possibilità di rinegoziare il mutuo per evitare il rischio che le rate del mutuo stipulato non vengano pagate. Questo, infatti, accadere quando la situazione economica del contraente è variata e non è più in grado di saldare le rate stipulate in precedenza, o anche quando i tassi d’interesse tendono a scendere e il contraente vede una possibilità di estinzione più vantaggiosa da perseguire. In ogni caso, la rinegoziazione del mutuo è possibile e attuabile anche se si stanno già pagando le rate.
Cos’è la rinegoziazione del mutuo?
Con rinegoziazione del mutuo si intende la revisione delle condizioni stabilite nel contratto originario. Spesso può trattarsi di una modifica al tasso di interesse, negli ultimi anni sceso sempre più, oppure di aumentare o alleggerire il peso della rata mensile per poter estinguere il debito secondo i propri tempi ma soprattutto esigenze economiche. Il debitore potrà così stabilire il mutuo più conveniente per lui.
Qualunque banca può concedere la rinegoziazione del mutuo a titolo totalmente gratuito, che si tratti di Unicredit, Intesa San Paolo, MPS o altri istituti bancari. Il debitore potrà così ricevere diversi vantaggi tra cui mantenere i benefici fiscali previsti dal contratto originario potendo però godere di condizioni migliori per le rate del mutuo secondo le esigenze attuali.

Quando si può chiedere la rinegoziazione del mutuo?
Qualunque sia la motivazione del mutuatario, secondo la legge è possibile chiedere alla banca di revisionare il contratto del mutuo e apportarne nuove modifiche in qualunque momento del finanziamento. Essendo il mutuo un contratto basato sul diritto privato, è sempre possibile apportare delle modifiche a patto che entrambe le parti siano disposte a intervenire sui termini pattuiti in origine.
La rinegoziazione può essere chiesta presso la propria filiale bancaria di riferimento e la banca la sottoporrà a una valutazione di fattibilità. Nel caso in cui entrambe le parti siano disposte a procedere, si andrà avanti con una scrittura privata che permetterà una modifica parziale del contratto originario. Non essendo in essere la stipula di un mutuo nuovo, non è necessaria la presenza di un notaio.
Come rinegoziare il mutuo da tasso variabile a fisso?
Ecco come procedere alla rinegoziazione del mutuo a un tasso fisso, con la stessa banca di partenza. Grazie alla scorsa manovra di Bilancio, fino a fine 2023 viene permesso di rinegoziare il mutuo passando a tasso fisso a tutti coloro i quali hanno acquistato una casa stipulando un mutuo a tasso variabile.
Oggi non è più necessario rispettare una determinata soglia di ISEE come accadeva in passato. Le nuove condizioni della rinegoziazione saranno quindi totalmente a discrezione dell’istituto bancario e del debitore, che possono stabilire in che modo calcolare le rate del mutuo e il tasso fisso da utilizzare in sede di rinegoziazione.

Cosa fare se la banca non vuole rinegoziare il mutuo?
Esistono dei casi in cui la banca può rifiutare una ritrattazione del mutuo e lasciare il debitore senza possibilità di scelta. Anche se la legge non prevede un tempo minimo per la richiesta di rinegoziazione, alcune banche potrebbero stabilire un periodo di rimborso minimo prima di poter rinegoziare.
Nel caso in cui la banca neghi la rinegoziazione, tuttavia, è possibile valutare altri percorsi da intraprendere quali surroga, sostituzione oppure estinzione anticipata.
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