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Come si è evoluto il mercato della “smart home” con l’effetto covid
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Anche il mercato della “smart home” ha risentito dell’impatto del covid sull’economia ma, tutto sommato, ha retto l’urto contenendo la flessione al -5%. Una ricerca dell'Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano ha analizzato il rapporto degli italiani con la tecnologia domestica.

Il mercato della smart home, in Italia, ha chiuso il 2020 a 505 milioni di euro, riuscendo a contenere l'impatto dell'emergenza sanitaria nonostante un netto crollo, fra il 60% e il 100% delle vendite, durante il primo lockdown. Tuttavia, nella seconda parte dell'anno, si è registrata una robusta ripresa.

Nel dettaglio, però, le vendite sono state trascinate dal boom dell'e-commerce che ha visto i rivenditori online protagonisti assoluti del settore, tanto da guadagnarsi la fetta più consistente con il 36% del mercato e una crescita del 20% delle vendite a quota 180 milioni. Discorso inverso, invece, per la filiera tradizionale che ha fatto registrare un -17%.

L’analisi sottolinea anche che il trend smart home era in continua crescita negli ultimi anni in Italia e che l’emergenza ne ha solo frenato l’ascesa, senza però segnare un’inversione di tendenza. L’Osservatorio, infatti, ha anche evidenziato che la pandemia "ha riportato la casa al centro dell'attenzione dei cittadini e del governo".

Su tutte, viene in mente la misura del superbonus 110% che, nonostante ancora non abbia potuto avere un impatto diretto sul mercato della Smart Home, "ha generato un effetto a cascata su altre misure, come l'Ecobonus o il Bonus domotica, che hanno favorito soprattutto le vendite di caldaie, termostati e climatizzatori smart". Tra le soluzioni intelligenti perdono solo quelle per la sicurezza (-30%) ma restano comunque prime per quote di mercato, insieme agli smart speaker (+10%).

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