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Stop a Google Analytics dal Garante della Privacy: ecco perché
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Cartellino rosso dal Garante della Privacy per Google Analytics: l’autorità a difesa dei dati dei consumatori italiani ha vietato l’uso delle metriche di Google da parte dei siti italiani. Alla base di questa decisione ci sarebbe un illecito da parte della società americana. Vediamo di che si tratta.

Avendo ammonito, giovedì scorso, la società Caffeina Media Srl, diffidandola dall’usare nel proprio sito gli strumenti messi a disposizione da Google Analytics, il Garante della Privacy italiano indirettamente ha esteso a tutte le società che li utilizzano lo stesso invito a rimuoverli e a non utilizzarli. Come già appurato dai garanti francese e austriaco, infatti, pare che Analytics trasferisca illecitamente i dati degli utenti europei raccolti attraverso i cookie di navigazione, utilizzandoli per fini non autorizzati. La società in questione non potrà utilizzare i dati per 90 giorni, dopodiché subirà un nuovo controllo di conformità ai regolamenti europei, dopo il quale, se inadempiente, rischia una sanzione; un monito per tutte le altre società.

Fuga di dati in Usa, vietato usare Google Analytics

Secondo quanto rilevato, tra i dati trafugati ci sarebbero gli indirizzi IP dei dispositivi utilizzati, le informazioni legate al browser, ai sistemi operativi, alle caratteristiche tecniche dei device, alla lingua utilizzata: tutte informazioni che viaggiano verso gli Stati Uniti e verso aziende che li utilizzano a scopi di lucro.

Al momento non esiste una normativa transoceanica che garantisca la liceità del trattamento dei dati dall’Europa agli Usa, quindi i garanti della privacy europei stanno optando per uno stop, in attesa che si trovi un compromesso legale. Non esistono infatti “dovute garanzie, rilevando al riguardo che, alla luce delle indicazioni fornite dall'Edpb (Raccomandazione n. 1/2020 del 18 giugno 2021), le misure che integrano gli strumenti di trasferimento adottate da Google non garantiscono, allo stato, un livello adeguato di protezione dei dati personali degli utenti”, segnala il Garante.

Di conseguenza, nel nostro Paese le Pubbliche Amministrazioni si stanno già adeguando, dismettendo il tool incriminato. Ora il faro è puntato sul settore privato. “Tutti i titolari sono invitati a verificare a verificare la conformità delle modalità di utilizzo di cookie e altri strumenti di tracciamento utilizzati sui propri siti web, con particolare attenzione a Google Analytics e ad altri servizi analoghi, con la normativa in materia di protezione dei dati personali”, ammonisce il Garante.

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