Il centro si trova a Villa Glori, a Roma, nel complesso dell'ex Colonia Marchiafava
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Casa Wanda si trova nel cuore di Villa Glori, a Roma, dove un tempo sorgeva “La Colonia Marchiafava”. Per capire di cosa si tratta e qual è la funzione del centro, idealista/news ha rivolto qualche domanda al responsabile Nadio La Gamba. Ecco quello che ci ha raccontato.

Casa Wanda ha iniziato le sue attività il 6 marzo del 2017 nel complesso dell’ex Colonia Marchiafava, dopo la ristrutturazione avvenuta grazie alla donazione della Fondazione Wanda. Il centro promosso dalla Caritas di Roma è dedicato alle persone affette da demenza e da Alzheimer. "Riceviamo tantissime richieste di inserimento", ha spiegato La Gamba, aggiungendo: "Registriamo un forte bisogno da parte dei familiari, che cercano in tutti i modi di evitare il collocamento in strutture residenziali dei propri cari".

Alcuni dati sull'Alzheimer

Il 21 settembre si è celebrata la Giornata mondiale dell’Alzheimer, che è stata istituita nel 1994 dall’Organizzazione mondiale della sanità e dall'Alzheimer's disease international con l’obiettivo di diffondere iniziative dedicate alla conoscenza e alla diffusione delle informazioni sulla malattia. E proprio in quell’occasione sono stati diffusi alcuni dati su quella che è la più comune forma di demenza.

Come riportato dal Ministero della Salute, in Italia - secondo stime dell’Istituto Superiore di Sanità - circa 1.100.000 persone soffrono di demenza, di cui il 50-60% sono malati di Alzheimer, si tratta di circa 600mila persone. Nel mondo, secondo i dati dell’Oms, oltre 55 milioni di persone convivono con la demenza. Un dato che cresce su base giornaliera, con previsioni che raggiungono i 78 milioni entro il 2030.

La parola al responsabile del centro Casa Wanda

Che cos’è e quando nasce Casa Wanda?

“Il centro, dedicato a persone affette da demenza e da Alzheimer, realizzato grazie al sostegno della Fondazione Wanda, nasce nel marzo del 2017 con l’intenzione di osservare, studiare, ridefinire di volta in volta obiettivi, interventi, seguendo la logica del miglioramento continuo, al fine di individuare approcci sempre più efficaci alla gestione della persona e offrire un valido supporto alla sua famiglia. Il servizio, promosso dalla Caritas di Roma, è gestito dalla Cooperativa Sociale Roma Solidarietà.

Casa Wanda è un centro con Autorizzazione al funzionamento del Municipio II e con Autorizzazione a tempo indeterminato, rilasciata dal Dipartimento Politiche Sociali del Comune di Roma”.

Qual è l’obiettivo del centro e che tipo di servizio offre?

“I nostri obiettivi sono:

  • favorire la permanenza della persona malata nel contesto sociale e familiare di appartenenza;

  • offrire un’assistenza globale e calibrata su piani di assistenza individualizzati (P.A.I.);

  • controllare/contenere i disturbi del comportamento associati alla demenza, mettendo a punto strategie assistenziali e di prevenzione finalizzate a rallentare il progredire della patologia;

  • supportare le famiglie nell’assistenza continuativa all’anziano, prevenire situazioni estreme di stress psico-fisico;

  • offrire ascolto e sostegno qualificati nell’affrontare la malattia anche da un punto di vista psico-relazionale;

  • promuovere nei familiari processi cognitivi, comportamentali ed emotivi che facilitino la gestione appropriata del malato al domicilio o nel Servizio di provenienza al fine di implementare le capacità dei caregivers di attivare fattori protettivi di mediazione;

  • sviluppare collegamenti strutturati con gli altri servizi della rete e sviluppare attività di aggiornamento, formazione e sensibilizzazione alle tematiche connesse alla demenza;

  • contenere i costi assistenziali a lungo termine evitando o posticipando il ricorso all’istituzionalizzazione.

Nel nostro centro offriamo accoglienza e relazione d’aiuto alle persone che presentano un declino cognitivo fino alla comparsa di demenza come l’Alzheimer; laboratori di Musico-Arte terapia nella globalità dei linguaggi; attività di riattivazione motoria; esercizi di stimolazione cognitiva; attività di aggregazione e socializzazione; valutazione medica, osteopatica e psicologica; monitoraggio periodico sugli aspetti psico-fisici; consulenze ai familiari sui servizi del territorio; indicazioni comportamentali nella gestione della persona con Alzheimer; sostegno emotivo e psicologico ai familiari e ai caregivers; organizzazione di eventi e seminari di sensibilizzazione e formazione”.

Casa Wanda
Casa Wanda

Dove si trova e come si sviluppa la struttura?

“Casa Wanda è a Roma, nel Parco di Villa Glori. Nel centro opera un’équipe composta da un coordinatore-psicologo, un medico geriatra, un’osteopata, operatori con specifica preparazione per i laboratori e le attività, volontari e tirocinanti”.

Dall’estate 2022 è partito il progetto “La salute a casa”, in cosa consiste?

“La Caritas di Roma, attraverso il Centro ‘Casa Wanda’ a Villa Glori, promuove il progetto ‘La salute a casa’ in collaborazione con la Asl RM 1 e il Municipio 2 nei quartieri del Villaggio Olimpico e Flaminio.

Si tratta di un programma sanitario innovativo, nell’ambito dei progetti di salute di prossimità proposti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per valorizzare il protagonismo delle comunità attive, nella ricerca consapevole dei propri obiettivi di salute e facilitare la realizzazione di interventi di prevenzione e promozione della salute per il loro benessere.

Il progetto ha l’obiettivo di offrire un’assistenza domiciliare e comunitaria più ampia e inclusiva, sia aumentando l’assistenza domiciliare per pazienti con totale perdita di autonomia – in modo particolare per i malati di Alzheimer e di grandi demenze -, sia allargando il target intercettando bisogni latenti anche di anziani con fragilità lieve e moderata spesso in condizioni di solitudine, sia con minori e adulti con disabilità lieve, persone con dipendenze, persone con disturbi mentali a bassa soglia.

In particolare, coinvolgendo le famiglie e le comunità, il progetto vuole prevenire o contrastare l’istituzionalizzazione di tali persone valorizzando la casa e la comunità di appartenenza come luogo di cura e riabilitazione e personalizzando l’intervento.

Il progetto è iniziato da fine febbraio e vede coinvolti diversi interlocutori della Asl Rm 1: oltre a Caritas anche il Municipio II, l’I.R.ASP, Sant’Egidio e altri membri della comunità. Da segnalare il coinvolgimento, coordinate dal centro Casa Wanda, delle comunità parrocchiali di San Valentino, Santa Croce e Sacro Cuore Immacolato di Maria. Nell’ambito delle parrocchie sono stati attivati i Punti Unici di Accesso (PUA) al fine di favorire la prossimità territoriale”.

Casa Wanda
Casa Wanda

Dal 2017, anno in cui sono iniziate le attività di Casa Wanda, ad oggi che tipo di riscontro avete registrato? C’è necessità di iniziative e progetti di questo genere?

“Riceviamo tantissime richieste di inserimento perché numerose sono le persone che presentano problemi legati all’Alzheimer e alle demenze. Il trend è in continuo aumento.

Il Comune di Roma risponde al bisogno con diversi centri diurni presenti in città e afferenti al Polo Cittadino Alzheimer, ma i posti sono comunque limitati. Allo stato attuale, Casa Wanda è un servizio privo di alcun finanziamento e ciononostante richiede criteri di accesso meno rigidi e offre una vasta gamma di attività innovative e sperimentali.

Registriamo un forte bisogno da parte dei familiari, che cercano in tutti i modi di evitare il collocamento in strutture residenziali dei propri cari. Anche il numero di servizi diurni all’interno dei quali si svolgono attività per la stimolazione cognitiva e motoria è contenuto rispetto al fabbisogno.

I familiari si fanno carico di un peso veramente elevato per la cura della persona con Alzheimer, non soltanto per i vissuti emotivi che le conseguenze della malattia comporta, basti pensare come i problemi di memoria incidono nelle relazioni affettive, ma anche per rispondere a tutti i bisogni di cura, di sanità, amministrativi che la persona richiede.

Il nostro centro si impegna anche in questa direzione, prendendosi cura dei familiari e sostenendoli dal punto di vista emotivo e psicologico e offrendo loro anche occasioni per accrescere le competenze, utili per una migliore gestione delle problematiche che devono affrontare. La sensibilizzazione dei cittadini nei confronti di questa insidiosa malattia è anche un obiettivo che ci impegniamo a raggiungere. In questo senso il ruolo dei volontari che supportano gli operatori specializzati è molto importante”.

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