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Terremoto Aquila: la ricostruzione nove anni dopo
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Nove anni dopo il terribile terremoto dell'Aquila, il centro storico è ancora un grande cantiere, mentre la periferia ormai da tempo ha ripreso il suo tram tram abituale. A dare vita al cuore pulsante della città sono gli studenti che di notte animano le sue strade, mentre molti degli ex residenti aspettano ancora nelle abitazioni del progetto case.

Secondo i dati aggiornati al 31 Marzo 2018, a distanza di 9 anni dal sisma, sono ancora 8.204 le persone alloggiate nei Progetti Case e 2149 quelle che si trovano nei Map (moduli abitativi provvisori). La città è ancora un grande cantiere a cielo aperto. I cantieri oggi sono 597 per un totale di 506 milioni di euro. Quelli conclusi 8.057 per importo superiore ai 3 miliardi di euro. Ne risultano allestiti 49 per ulteriori 755 mila euro.

Uno dei simboli della ricostruzione è sicuramente la Basilica di Collemaggio,  riportata alla sua antica bellezza, insieme alla Chiesa delle Anime Sante, e al Palazzo Ardinghelli. Ma il centro storico è ancora un grande cantiere, con la maggior parte dei palazzi ancora puntellati, e poche attività commerciali che coraggiosamente hanno deciso di riaprire. Dopo la guida del sindaco Cialente, che aveva privilegiato la ricostruzione dell'asse centrale della città, adesso la ricostruzione è nelle mani del primo cittadino Pierluigi Biongi, che ha tenuto per sé le deleghe della Ricostruzione.

Uno dei più gravi ritardi nella ricostruzione riguarda sicuramente le scuole. Nonostante i 44 milioni stanziati dal 2013-2015, gli alunni delle materne e delle primarie sono ancora nei MUSP, i container allestiti per l'emergenza ed ancora utilizzati.

Guarda il reportage realizzato da idealista news all'Aquila otto anni dopo il terremoto

 

 

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