Il lockdown ha fatto emergere nuove esigenze e abitudini che il vetusto patrimonio edilizio non è in grado di soddisfare
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Gli effetti della pandemia sembrano destinati a cambiare anche in futuro le nostre abitudini. Il mondo immobiliare, come anche quello dell’edilizia nello specifico, non fa eccezione. Ecco perché si iniziano a puntare i riflettori sul mondo delle prefabbricate. Per conoscere caratteristiche e prospettive di mercato delle case in legno, idealista/news ha intervistato Marco Vidoni, presidente di Assolegno.

Gli ultimi dati disponibili sul mercato delle case in legno sono quelli del 4° “Rapporto Case ed Edifici in Legno” del novembre 2019 e mettono in evidenza come nel 2018 fossero state costruite circa 3.200 case in legno, ovvero il 7,1% delle abitazioni totali, cui vanno aggiunti gli edifici non residenziali con un fatturato delle imprese costruttrici di oltre 720 milioni di euro, con una crescita del 5% sul 2017.

Per capire quali siano gli scenari futuri, a breve e lungo raggio, abbiamo raccolto il punto di vista di Marco Vidoni, presidente di Assolegno, associazione di Federlegno-Arredo che rappresenta il mondo delle segherie e prime lavorazioni, le carpenterie, i produttori di legno lamellare, e le imprese che realizzano edifici in legno chiavi in mano. Gli effetti della pandemia, infatti, potrebbero rappresentare un acceleratore anche per il segmento delle case prefabbricate.

Il nuovo scenario

Gran parte del patrimonio edilizio italiano risale agli anni ’60 e ’70”, spiega Vidoni, sottolineando come gran parte delle case in cui viviamo non siano in grado di restare al passo con i tempi che evolvono. Mentre sono molti gli aspetti che le case in legno offrono per una migliore qualità della vita domestica: “Le tecnologie utilizzate fanno la differenza, i fabbricati in legno sono dotati di impianti di ricircolo e purificazione dell’aria, rimanere chiusi in un ambiente fatto con materiali naturali come il legno e sistemi aggiunti che garantiscono aria pulita e comfort migliore, in una situazione come quella che abbiamo vissuto, gioca a nostro favore”.

Tornando al tema del patrimonio edilizio vetusto, il presidente di Assolegno individua un paio di elementi da sottolineare. Spesso si tende a pensare che l’edilizia modulare sia standardizzata e si esaurisca con le case prefabbricate, niente di più sbagliato. “La legge prevede agevolazioni fiscali come sismabonus ed ecobonus, che vengono concesse per operazioni di riqualificazione energetica di fabbricati esistenti, in parecchi casi si opta per ristrutturazioni e ampliamenti con tecniche miste, magari con coperture, solai in legno. È uno stimolo generale per l’edilizia, che vale anche per le costruzioni in legno che ne possono trarre beneficio”.

Inoltre, con l’urgenza di assicurare il distanziamento nei luoghi pubblici, le tecniche di costruzione delle prefabbricate potrebbero tornare utili anche per le scuole, ad esempio: “Abbiamo già diverse esperienze su fabbricati impegnativi totalmente in legno – spiega Vidoni – anche per il contesto normativo le aziende di settore possono passare da strutture residenziali a edifici di una certa importanza come edifici adibiti a scuole. Ad esempio, sarebbe possibile operare un ampliamento di una scuola in poco tempo, è già successo e si svilupperà sempre più questo filone nel nostro settore”.

I valori aggiunti

Ma quali sono i plus di una casa in legno montata con tecniche di edilizia prefabbricata? “Tra i più importanti c’è la sostenibilità, la materia prima legno è l’unica che consente di costruire in maniera completamente rinnovabile. Inoltre anche in termini di consumo energetico permette di avere un risparmio in bolletta molto significativo rispetto ad altri materiali, e a fine ciclo di vita della casa il materiale è riciclabile, in termini assoluti garantiscono un ciclo di vita più vantaggioso”.

Ma non solo. “Abbiamo strutture preesistenti leggere, ottime dal punto di vista antisismico, con un ottima resistenza al fuoco, sono tutte caratteristiche strutturali. Si tratta di un prodotto prefabbricato – ci tiene a sottolineare il presidente di Assolegno - anche se realizzato secondo i desideri e le indicazioni del cliente, prodotto in uno stabilimento e quindi con standard di qualità elevatissimi”.

Altra caratteristica fondamentale delle case in legno è la certezza dei tempi e dei costi: “Questa tecnica di costruzione riduce tempi in cantiere con una certezza per quanto riguarda tempi e costi di realizzazione. Lavorare a secco offre il beneficio del comfort abitativo immediato, appena entrati in casa, mentre un edificio tradizionale entra a regime dopo qualche tempo“.

Previsioni di mercato

“Vista la situazione, è molto difficile fare previsioni di ogni genere. Tuttavia, i primi responsi che ci sta dando la ripartenza – sottolinea Vidoni – ci fanno sperare di poter riuscire, non dico a pareggiare i numeri 2019, ma quanto meno a non andarci lontani. Il settore turistico, infatti, per noi è buona parte del mercato, quest’anno non faranno o rimanderanno gli investimenti programmati”.

Pur nell’incertezza generale, quindi, il segmento delle case prefabbricate, per lo meno per quelle in legno, lascia ben sperare come conferma anche il presidente di Assolegno: “Al di là dell’interesse, ci sono incognite difficili da quantificare, anche se i segnali post covid sembrano comunque positivi, tutto lascia presagire che si possa riprendere da dove si era lasciato, i progetti già partiti per buona parte vengono portati avanti. Resto relativamente ottimista a breve”.

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1 Commenti:

alessandra
26 Giugno 2020, 20:12

ma fate sul serio??? che Assurdità

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