
Dopo le polemiche che hanno preceduto l’avvio di Expo 2015, cominciano ora ad arrivare i primi bilanci. Lo studio commissionato dalla Camera di Commercio di Milano, condotto da un team di analisti economici della Sda-Bocconi e riproposto nella relazione annuale Aitec (Associazione Italiana Tecnico Economica Cemento), spiega qual è, a qualche mese dall’apertura, l’impatto dell’evento sul sistema economico e stima la nascita di quasi 5mila nuove imprese nelle costruzioni.
Nel dettaglio, lo studio fornisce una stima del numero di nuove imprese che nasceranno grazie all’Expo in funzione del rapporto storico tra la creazione di nuove imprese nelle differenti aree territoriali italiane e il Pil. In ragione del Pil differenziale stimato da Expo è stata poi prodotta una previsione di creazione di nuove imprese in Italia per macro settore. A livello nazionale il dato è di 10.622 nuove imprese, con una forte concentrazione nel settore delle costruzioni (4.966), che è previsto essere il comparto maggiormente interessato per la realizzazione di nuove strutture o ammodernamento di quelle esistenti così come per la riqualificazione di aree successive all’evento.
L’Expo 2015 avrà anche effetti sul mercato immobiliare. La riconversione del sito espositivo, infatti, favorirà la valorizzazione dell’intero patrimonio immobiliare milanese e delle aree limitrofe. Il modello di analisi economica utilizzato nello studio stima una produzione aggiuntiva di circa 1 miliardo di euro, con un valore aggiunto di 500 milioni di euro e 8.300 unità di lavoro.
Da un punto di vista occupazionale (periodo 2012-2020), lo studio stima un volume totale di occupazione attivata pari a 191mila unità di lavoro annue. L’occupazione generata dall’evento si distribuisce su più settori. Considerando l’intero orizzonte temporale dell’analisi (2012-2020), il maggiore impatto si avrà nel settore del turismo e della ristorazione (circa 39.400 unità lavorative), nei servizi alle imprese (33.800 unità lavorative), nell’industria (circa 28.700 unità lavorative) e nelle costruzioni (circa 23.975 unità lavorative).
Dando infine uno sguardo agli investimenti, lo studio ha evidenziato che sono 3,2 i miliardi investiti sul sito espositivo milanese. Parliamo del cosiddetto impatto diretto, determinato dagli investimenti per la realizzazione del sito espositivo (1,3 miliardi), dai costi di gestione di Expo (circa 900 milioni) e dagli investimenti dei paesi espositori (1 miliardo). Escludendo i costi di gestione, la parte più cospicua degli investimenti è andata per le opere di urbanizzazione, che rappresentano più del 40% del totale. Circa il 15% è stato poi investito nei manufatti, ovvero nelle strutture murarie, ad esclusione dei cluster, che sono stati considerati a sé stanti e rappresentano circa il 10% degli investimenti complessivi.
Per concludere, l’indotto economico che Expo 2015 produrrà a Milano e in Italia, tra il 2012 e il 2020, tra investimenti della società di gestione e dei Paesi partecipanti, aumento dei consumi, maggiore afflusso turistico, nuove imprese e valorizzazione del patrimonio immobiliare, sarà pari a 23,6 miliardi di euro.
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