
Dopo anni relativamente difficili, il mondo spera in sviluppi migliori per il 2024. Anche se, quello che gli ultimi anni ci hanno insegnato, è proprio che i cambiamenti improvvisi sono tutt'altro che impossibili. Se molti eventi non possono essere previsti, è possibile prevederne altri? Ipsos ha intervistato oltre 25.000 persone in 34 paesi riguardo alle loro previsioni per l'anno a venire, con un sondaggio su argomenti che vanno dalla tecnologia all'ambiente e alla sicurezza mondiale. Questi dati si basano su un unico sondaggio e, sebbene non si concentrino sulla conoscenza aggiuntiva di esperti e analisti, catturano uno scorcio di sentimenti e punti di vista in diversi paesi e regioni.
Molte persone in tutto il mondo sembrano essere d'accordo sulla probabilità di eventi meteorologici estremi. Circa sette su dieci intervistati hanno affermato che l'anno prossimo ci si può aspettare che ce ne siano di più nel loro paese rispetto all'anno scorso. Questa convinzione era più diffusa in Portogallo (87 percento), Indonesia (85 percento) e Cile (79 percento). Nel frattempo, otto su dieci persone hanno dichiarato che le temperature globali medie aumenteranno e la metà di tutti gli intervistati ha detto di aspettarsi che un disastro naturale colpisca una grande città nel loro paese, in aumento rispetto al 45 percento dell'anno scorso. Le persone in Indonesia (75 percento), Perù (73 percento) e Turchia (71 percento) erano particolarmente propense a pensare che sarebbe questo il caso.
Il 2024 sarà anche un anno importante per le elezioni, addirittura definito l'anno delle elezioni più grande della storia dall'Economist, con circa 4 miliardi di elettori pronti a recarsi alle urne per elezioni regionali, legislative e presidenziali in 60 paesi. Gli occhi saranno puntati sul Regno Unito, l'India, l'Europa e gli Stati Uniti, dove l'ex presidente Donald Trump si candiderà nuovamente. Quando è stato chiesto delle probabilità che il candidato repubblicano sia rieletto, il 35 percento degli intervistati in questo sondaggio ha detto che era probabile che assumesse l'incarico, mentre il 47 percento ha detto che era improbabile e il 18 percento ha detto di non sapere. Gli intervistati solo dagli Stati Uniti hanno risposto in modo simile, con il 35 percento che ha detto che era probabile, rispetto al 46 percento che ha detto che era improbabile e al 19 percento che non sapeva. Naturalmente, è importante notare qui che le elezioni sono notoriamente difficili da prevedere, con sondaggi spesso inaccurati, basati su metodologie e dimensioni del campione diverse, e le posizioni politiche possono cambiare nel tempo.
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