La Corte Suprema degli Stati Uniti respinge la modifica della legge sugli affitti di New York

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto la richiesta di modificare il sistema di controllo degli affitti di New York (risalente al 1969). La decisione è arrivata dopo aver rigettato due ricorsi di diversi proprietari di condomini, che chiedevano una revisione delle norme sullo sfratto degli inquilini.

Non è la prima volta che i proprietari di case portano in tribunale un problema relativo alla norma, anche nell'ottobre 2023 è stata archiviata una causa relativa a questa legge statale che regola quasi un milione di case nella città di New York.

Una delle normative più favorevoli per gli inquilini negli Stati Uniti

La legge sulla stabilizzazione degli affitti di New York risale al 1969 ed è una delle più favorevoli per gli inquilini dell'intero Paese. Tra le sue norme c'è l'obbligo per i proprietari di rinnovare l'affitto tranne in situazioni specifiche, che includono il mancato pagamento e la possibilità che i familiari si facciano carico dell'affitto se l'inquilino vive nella casa da più di due anni.

Inoltre, la legge, che si applica agli edifici costruiti prima del 1974 con sei o più unità, attribuisce anche al Comitato per le Linee Guida sulle Locazioni il potere di decidere ogni anno l'aumento massimo dei canoni di locazione, tenendo conto della situazione economica, del settore immobiliare residenziale, del patrimonio immobiliare e del costo della vita sul territorio.

In particolare, i funzionari della città e dello Stato hanno chiesto alla Corte Suprema di respingere i ricorsi dei proprietari di case e di mantenere intatti il ​​sistema e le normative attuali.