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discriminazione
Statista

Sono solo 56 su 196 i Paesi e regioni analizzati dalla piattaforma crowdsourced Equaldex ad avere leggi che proteggono i membri della comunità LGBTQI+ contro la discriminazione basata sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere. La maggior parte di questi Paesi si trova nelle Americhe e in Europa.

Fanno eccezione, in Nord e America Latina e nei Caraibi, Guyana e Panama, dove attualmente non esiste alcuna protezione, e grandi paesi come Argentina, Venezuela o Stati Uniti, dove è parzialmente illegale discriminare contro individui LGBTQI+. In Venezuela, ad esempio, la discriminazione in contesti lavorativi e abitativi è vietata dalla legge dal 2012. L'Argentina, invece, limita la sua legge contro la discriminazione a "razza, religione, nazionalità, ideologia, opinione politica o sindacale, sesso, posizione economica, condizione sociale o caratteristiche fisiche" senza menzionare l'identità di genere o l'orientamento sessuale, pur riconoscendo i trattati internazionali sui diritti umani pertinenti.

Negli Stati Uniti, l'omosessualità o i matrimoni tra persone dello stesso sesso non sono più classificati come illegali a livello nazionale. I dettagli sulle pratiche discriminatorie sul posto di lavoro, sulle cure di affermazione di genere e su altre questioni relative agli individui LGBTQI+ sono regolamentati dai singoli stati e a volte differiscono notevolmente.

I paesi in cui non esistono pratiche sancite dalla legge che vietano la discriminazione di qualsiasi tipo a causa dell'orientamento sessuale o dell'identità di genere della vittima sono più comuni in Asia e in Africa. Ad esempio, in Arabia Saudita, Iran o Uganda, l'orientamento omosessuale può, in teoria e spesso anche in pratica, comportare la pena di morte.

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