Praticamente fin dall'inizio dell'umanità, l'autocostruzione di abitazioni popolari è stata una prassi comune. Tuttavia, oggigiorno, a causa della specializzazione del lavoro, del tempo a disposizione, delle normative architettoniche e degli standard di salute e sicurezza, l'autocostruzione della propria casa non è più una prassi normale, ma un'eccezione.
Per questo motivo, trovare una casa autocostruita, o anche una casa di design, diventa un caso piuttosto insolito. È il caso della Peckham House, situata a Londra, la cui estetica si distingue per la facciata irregolare in mattoni
Riferimento di stile
Peckham House, situata nel quartiere Peckham, nel sud-est di Londra, è una testimonianza di passione, creatività e audacia architettonica. Le menti (e le mani) dietro il progetto sono Tom Surman e Percy Weston, dello studio Surman Weston, che hanno deciso di intraprendere un'avventura unica: progettare e costruire la propria casa di famiglia.
Come ha affermato lui stesso: "Volevamo sfruttare al massimo il piccolo appezzamento di terreno senza essere avidi e volevamo sfruttare appieno l'opportunità di sperimentare e correre rischi che non sarebbero stati possibili con un tipico accordo cliente-costruttore".
Nonostante la facciata e l'estetica distintive, la casa non dimentica di richiamare gli stili architettonici circostanti, come il brutalista e imponente parcheggio multipiano di fronte, le case a schiera vittoriane a sud e il complesso residenziale comunale a est. Riescono così a “sovvertirli o interpretarli in modo giocoso”.
Il risultato è un cubo monolitico che richiama il parcheggio brutalista. Tuttavia, per evitare un netto contrasto con l'adiacente terrazza vittoriana, è stata scelta una muratura decorativa, con i mattoni distanziati tra loro di una certa distanza.
"A livello della strada, la muratura è piatta e la casa sembra solida. Oltre 1,2 metri, i mattoni di testata in stile fiammingo si arretrano gradualmente di cinque millimetri ogni cinque file", spiegano gli architetti. Questo ingegnoso progetto non solo ammorbidisce la forma imponente della casa, ma permette anche alla vegetazione di intrecciarsi con la struttura, sfumando i confini tra architettura e natura.
Un oasi urbano
Oltre all'impatto esteriore, la casa si distingue anche per il suo interno. Al suo interno gli spazi fluiscono armoniosamente, unendo zone giorno comuni a tre camere da letto e un bagno.
Ma ciò che rende davvero speciale questa casa sono i suoi tre giardini, strategicamente posizionati in punti diversi della casa. Il giardino anteriore accoglie i visitatori, mentre quello posteriore offre un rifugio privato. Ma è il giardino sul tetto a rubare davvero la scena.
Si tratta di un giardino nascosto alla vista che comprende una serra accessibile tramite un'ingegnosa botola in sughero, che viene anche "utilizzata per coltivare frutta e verdura, asciugare i vestiti e fa parte della strategia di ventilazione della casa: in estate, la serra aspira aria calda attraverso la casa, contribuendo a ventilarla passivamente", spiegano gli architetti.
Gli interni sono stati realizzati con la massima attenzione ai dettagli. Dal pavimento ricavato dagli scarti della struttura in legno alle scaffalature personalizzate e alle porte ad arco, ogni elemento è stato attentamente studiato. La casa incorpora anche tecnologie sostenibili, come un sistema di recupero del calore, pannelli solari e una pompa di calore ad aria.
Per Surman e Weston, questo progetto era più che costruire una casa. È stato un viaggio di scoperta e di crescita professionale. Per loro, "costruire la casa è stata una grande esperienza di apprendimento, un percorso di apprendimento molto ripido e piuttosto stressante, ma ha avuto un impatto enorme sulla nostra attività e crediamo di essere diventati architetti migliori".
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