Un'operazione che sta generando polemiche in un momento di crescente tensione geopolitica nella zona
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Svalbard
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Leonor Santos

Un appezzamento di terreno privato nell'arcipelago norvegese delle Svalbard potrebbe essere venduto per 300 milioni di euro a un gruppo di investitori internazionali e norvegesi. Se il governo norvegese non porrà il veto per motivi di sicurezza nazionale, l'operazione potrebbe andare a buon fine. Ma ecco perché l'accordo desta preoccupazione.

Il terreno, grande quanto Manhattan, si trova a circa 65 chilometri da Longyearbyen, la città principale della regione. La proprietà, nota come Søre Fagerfjord, ha più di cinque chilometri di costa ed è ricca di biodiversità artica.

La vendita sta suscitando polemiche in un momento di crescente tensione geopolitica nell'Artico. L'arcipelago è infatti interessato da crescenti tensioni geopolitiche, dal momento che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è interessato a sottrarre la Groenlandia alla Danimarca.

Le Svalbard sono territorio norvegese, ma sono governate dal Trattato delle Svalbard firmato da circa 45 Paesi, tra cui Russia, Stati Uniti e Cina. La rivalità tra le potenze globali nella regione si è intensificata a causa del cambiamento climatico, con l'apertura di nuove rotte marittime con lo scioglimento dei ghiacci.

Secondo Birgit Liodden, tra gli azionisti di minoranza che vendono il terreno e nota attivista per il clima, citata da Bloomberg, il consorzio comprende investitori norvegesi e internazionali che "adottano una visione a lungo termine per proteggere quest'area dai cambiamenti ambientali". Tra gli investitori ci sono cittadini dei Paesi Nato e firmatari del Trattato. Secondo quanto garantito, metà del ricavato della vendita sarà devoluto a progetti ambientali nelle isole Svalbard.

Il Ministero del Commercio norvegese ha però ribadito che qualsiasi negoziazione necessita della preventiva approvazione dello Stato, per ragioni di sicurezza nazionale. Uno degli avvocati coinvolti nella transazione afferma che lo Stato non può impedire la vendita, dato che gli acquirenti sono ambientalisti che mirano a preservare la natura, questo significa che l'accordo non rientra nell'ambito di applicazione della legge sulla sicurezza.

Da oltre 100 anni il terreno appartiene alla società norvegese Aktieselskabet Kulspids, creata originariamente per esplorare le risorse naturali della regione.

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