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Aste, con la crisi sono più convenienti e "democratiche"

La notizia è che con la crisi sono aumentati vistosamente anche i pignoramenti e le vendite all'asta. Secondo l'associazione di consumatori adusbef, nel 2009 c'è stato un rialzo del 15,2% rispetto all'anno precedente e nel triennio 2007-2009 del 60,5%, per un totale di 130mila case vendute all'asta.

Anche per le imprese la crisi è stata deleteria: nel 2009 i fallimenti sono cresciuti del 40% e del 70% i concordati preventivi, cosa che molto spesso ha fatto sfociare nei pignoramenti per le imprese.

Anche per le famiglie la situazione non è facile: stando ai dati del censis e della confcommercio, infatti, la percentuale delle famiglie che riesce a pagare regolarmente le rate del mutuo è scesa dal 62% al 51,1%. Per non parlare delle banche i cui debiti sono aumentari di 17,7 milardi rispetto a dicembre 2008.

Questo ha significato un cambiamento anche per le vendite all'incanto, una volta accessibili solo alla cerchia dei pochi ristretti che potevano accedere non soltanto alle informazioni sulle date delle vendite, ma anche ai prezzi.

Ora, invece, pare che le cose siano migliorate, anche grazie alle due riforme, quella del 2006 del processo esecutivo e una legge fallimentare del 2009. C'è una grande pubblicità delle aste, alla cui diffusione si dedicano anche parecchi siti internet specializzati, mettendo a disposizione addirittura la documentazione necessaria per l'acquirente.

Ma non è tutto oro, le aste, anche se meno rispetto a prima continuano ad andare deserte almeno 2 volte su 3, il che porta a ricorrere alla via delle offerte segrete cui si dedicano anche società che operano nel settore. Queste hanno creato delle sezioni specializzate per proporre alternative alla vendita in tribunale. Quella di tecnocasa si chiama tecnocasa advisory (tag), e in pratica mette d'accordo creditore, debitore e acquirente con una "vendita assistita" che trovi il punto d'equilibrio tra i tre attori del mercato.

Leggi i nostri consigli se vuoi partecipare ad un'asta .

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