Dopo quasi due mesi di impasse dalla sua approvazione è finalmente attivo il fondo di solidarietà per i mutui prima casa. Il fondo del ministero del tesoro permetterà di interrompere il pagamento della rata del mutuo alle famiglie in difficoltà. Scarica il modulo e scopri come funziona attraverso le Linee guida del ministero del tesoro
Chi può accedere: per accedere al beneficio di legge il richiedente deve dimostrare di non essere in grado di provvedere al pagamento delle rate del mutuo. Bisogna avere il titolo di proprietà sull'immobile oggetto del contratto di mutuo; la titolarità di un mutuo di importo erogato non superiore a 250 mila euro, in ammortamento da almeno un anno e un indicatore della situazione economica equivalente (isee) non superiore a 30 mila euro. Sono previsti, tra gli altri, anche i casi di perdita di posto del lavoro, di morte o insorgenza di condizioni di non autosufficienza di uno dei componenti del nucleo familiare
Come accedere al beneficio: il beneficiario presenta domanda di sospensione alla banca presso la quale è in corso di ammortamento il relativo mutuo, secondo il modello disponibile sul sito: www.dt.tesoro.it/fondomutuiprimacasa
Mutui a tasso variabile: si può accedere al beneficio anche nel caso in cui ci sia un aumento della rata del mutuo, a tasso variabile, rispetto alla scadenza immediatamente precedente, direttamente derivante dalle fluttuazioni dei tassi di interesse, di almeno il 25% in caso di rate semestrali e di almeno il 20% in caso di rate mensili
Cosa copre il fondo: a fronte della sospensione del pagamento delle rate di mutuo sono rimborsati dal fondo alle banche: i costi sostenuti dal beneficiario per eventuali onorari notarili anticipati dalla banca e gli oneri finanziari pari alla quota interessi delle rate per le quali ha effetto la sospensione del pagamento da parte del mutuatario
Per quanto tempo: un periodo fino a 18 mesi grazie alla copertura delle spese per lo spostamento del mutuo
16 Commenti:
Mi auguro che venga concesso solo a chi ha perso il posto di lavoro, chi ha fatto il passo piu' lungo della gamba dovrebbe vendere l'immobile e basta...
"..Chi ha fatto il passo piu' lungo della gamba dovrebbe vendere l'immobile e basta..."
Quanta acredine!
Il "passo più lungo" è concetto relativo...
- C'è chi lavora ma non viene pagato
- C'è chi lavora ma viene pagato solo in parte
- C'è chi non può più contare sugli straordinari
- C'è chi, quale lavoratore autonomo, si è visto calare sensibilmente le commesse
- C'è chi si è visto azzerare i risparmi dal caso lehman bros.
- C'è chi...
- C'è chi...
. C'è chi...
Oltre a perdere il posto di lavoro, ci sono tante brutte sorprese nella vita che ti possono piombare addosso e stravogere tutti i piani che avevi progettato e che eri sicuro di portare avanti.... per cui è un aiuto per molti che si trovano in grosse difficoltà.
Finalmente qualcuno che si rende conto che non esistono solo "i licenziamenti", ma tutta un'altra serie di problematiche che appartengono a tutte quelle persone che non hanno "il contratto di lavoro", ma semplicemente un lavoro in proprio!! la crisi ha colpito anche e soprattutto loro. Non esistono casse integrazioni, non esistono fondi di assistenza e tante altre agevolazioni come queste. Sei KO e basta!!
Certo e io pago come sempre................
"...certo e io pago come sempre.."
Infinitesimamente, come tutti. Questo è il concetto di solidarietà sociale. Oppure il gentile utente di cui sopra preferibbe vedersi le baraccopoli sotto casa?
A Milano c'è un detto:
Toglili a chi piange, e daglieli a chi ride..
Comunque mi sembra una buona iniziativa questa. Pensate che negli usa è proprio da quì che è iniziata la crisi, dai mutui che le persone non riuscivano più a pagare e le banche che senza quelle entrate si sono sedute per terra.
Mi auguro che venga concesso in primis a chi ha perso il posto di lavoro(caso mio) contratto a tempo ind. Licenziato dalla sera alla mattina dopo 10 anni dopo il danno anche la beffa sono in causa per il mancato pagamento del tfr moglie e figlio a carico......... questa e' l'Italia
E magari anche a chi, senza un impiego "a busta paga", ma, ahimè, libero professionista, si è visto nell'arco degli ultimi anni, ridurre al minimo storico il fatturato... o chi è a partita iva, non deve mai avere diritto a nessuna agevolazione?
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