Determinare i prezzi delle case, sappiamo, è complesso. Le ragioni sono tante, alcune dovute all'assenza di trasparenza, altre alla oggettiva eterogeneità del mercato. Un'idea però ce la si può fare e il sole 24 ore ci spiega perché dal 2007 i valori di vendita sono diventati attendibili
L'unica fonte che certifica davvero i rogiti è l'osservatorio immobiliare dell'agenzia del territorio. I prezzi degli atti di compravendita sono scritti soltanto lì. Possiamo intuire cosa staranno pensando molti lettori: i rogiti possono riportare dati falsi perché l'abitudine di pagare in nero parte della casa è diffusa. Per pagare meno tasse
Ma da qualche tempo c'è un modo per contrastare questa tendenza: la regola del doppio valore, uno vero e uno fiscale. Vale dal 2006 ed era stata introdotta dalla legge 266/2005. Da quasi cinque anni si stanno depositando rogiti con il prezzo vero, anche se probabilmente è solo dal 2007 (dl 223/2006) che è diventato veramente un dovere indicare il vero prezzo, perché è stato reso obbligatorio indicare gli estremi di pagamento del prezzo (per esempio mediante l'utilizzo di assegni circolari o bancari), i dati identificativi del mediatore e il suo compenso
Inoltre il fisco può effettuare accertamenti a largo raggio, con il potere di domandare informazioni alle banche sulle movimentazioni di acquirente e venditore. La prudenza, quindi, si va imponendo. E senza ricadute pratiche, perché le imposte si pagano sul valore catastale, cioè quello stabilito al catasto e che, nella stragrande maggioranza dei casi, è più basso di quello reale
Per questo non c'è nessun impedimento a dichiarare il valore reale
C'è un caso in cui il meccanismo del doppio valore non si può applicare: quando nella compravendita interviene un'impresa. Stiamo quindi parlando delle nuove costruzioni, caso in cui la tentazione di nascondere l'imponibile è fortissima, ed è inutile negare che venditore (che risparmia su suoi redditi) e acquirente (che risparmia sull'iva) trovano una perfetta concordanza d'interessi
12 Commenti:
Domanda: generalmente, i prezzi di nuove costruzioni che si trovano su internet sono comprensivi dell'iva?
No che io sappia l'iva và aggiunta!
E la percentuale cambia se acquisti da costruttore o da privato!e se è prima casa o seconda casa!
Iva agevolata 4% se si acquista da costruttore con le agevolazioni cosiddette "prima casa" altrimenti 10%.
Se si acquista da privato 3% della rendita catastale moltiplicata per 115,5 con agevolazioni prima casa, altrimenti 10% della rendita catastale moltiplicata per 126.
Grazie betta!
Qual'è, ad esempio, l'iva se si acquista prima casa da un costruttore?
Se queste sono le regole si prospettano tempi duri per i venditori di case di pregio.
Il potenziale compratore oltre a dover sborsare una fortuna dovrà avere una dichiarazione dei redditi congrua, se non vorrà subire accertamenti fiscali.
Il vero valore delle case in molti casi è la metà di quello che continuano a chiedere.
Peccato che molte volte, anche se si dichiara il vero in atto, e si paga le tasse sul valore catastale, ci si vede arrivare un accertamento perchè il fisco non crede che la casa si sia venduta a quella cifra e ipotizza che si sia venduta a un valore più alto, facendo pagare la differenza
"..Il vero valore delle case in molti casi è la metà di quello che continuano a chiedere..." chissà se tale opinione è condivisa dalla agenzie della entrate?
"...chissà se tale opinione è condivisa dalla agenzie della entrate?..." c'è da dubitarne fortemente. Pertanto, a quei venditori che si dovessero trovare nell'infelice posizione di svendere, si consigliare di far ben presente agli acquirenti in quale potenziale sgradevole fiscale posizione potrebbero trovarsi. Per i casi più disperati si suggerisce un appropriata clausoletta da far sottoscrivere all'acquirente.
Svendete gente svendete....
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