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Incentivi rinnovabili: a settembre parte il quinto conto energia

Taglio agli incentivi per il fotovoltaico e sostegno alle altre energie pulite, come il solare termico, le biomasse e la geotermia: è quanto conterrebbe la bozza del quinto conto energia, che dovrebbe ufficialmente entrare in vigore dal prossimo 1 settembre. In questi giorni i tecnici del ministero dello sviluppo economico sono al lavoro per migliorare il testo dei due decreti legislativi, anche in base alle ultime richieste formulate dalle regioni

Nonostante ci siano ancora pochi spazi di manovra, il ministero dello sviluppo assicura che, nel testo del quinto conto energia, saranno prese in considerazioni le richieste delle regioni. Rimane, però, invariata l’entrata in vigore del provvedimento: in base a quanto prevede la bozza governativa, il quinto conto energia diventerà operativo dopo 30 giorni dal superamento del tetto del quarto conto energia attualmente in vigore (6 miliardi di euro annui), con al massimo una proroga di un mese.

Secondo i dati pubblicati i giorni scorsi sul sito del gse, il gestore dei sistemi energetici che amministra gli incentivi, sono circa 366.000 gli impianti in esercizio per circa 13.500 megawatt di Potenza complessiva. A questo monte incentivi, che complessivamente ammonta a oltre 5.750 milioni di euro annui, bisogna poi aggiungere i 56 milioni di euro di impianti già realizzati e certificati, ma non ancora in esercizio. Considerando questi dati, gli esperti ritengono che la soglia dei 6 miliardi sarà raggiunta presto, addirittura entro la fine di luglio. Per questo l’auspicio delle regioni è che, in ogni caso, il nuovo conto energia parta prima di ottobre

Un’altra richiesta delle regioni è quella di rendere più selettiva l’erogazione degli incentivi, a favore degli impianti che rispettano i nuovi parametri, come ad esempio quelli riguardanti la tipologia di costruzione e installazione. L’ultima bozza del decreto attuativo del “quinto conto energia” prevede l’esenzione solo per piccolissime installazioni, di Potenza fino a 12 kilowatt. Dal canto loro le regioni chiedono l’estensione ad almeno 100 kilowatt, anche se il governo sembra più favorevole a un ammorbidimento del sistema incentivante: soglie più alte vogliono dire più impianti fotovoltaici in sostituzione delle coperture di amianto

Fra le novità del nuovo conto energia dovrebbe esserci anche il premio per le apparecchiature “made in europe”, fortemente voluto dalle regioni. La qualificazione sarà, però, mitigata rispetto alle richieste iniziali, definendo requisiti di certificazione stringenti e sovrapponendolo ad una tariffa base più bassa rispetto a quella di altri impianti

I bene informati ritengono, inoltre, che nel “quinto conto energia” ci sarà il discusso taglio degli incentivi per il fotovoltaico. Ai 500 milioni previsti nell’ultima bozza governativa, ne saranno aggiunti altrettanti, ma da ripartire fra il fotovoltaico e le altre energie “green” regolate nel secondo decreto, come il solare termico, le biomasse e la geotermia

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