Una crescita del pil annuale pari all'1,4% e la creazione di 400mila nuovi posti di lavoro. Non è un sogno impossibile, ma uno scenario che potrebbe trasformarsi in realtà se venissero riqualificati energeticamente gli 85mila milioni di mq di edifici pubblici del nostro paese. È quanto emerso da uno studio di nomisma presentato al senato nella cornice del convegno "rinventiamo gli immobili"
Secondo lo studio di nomisma, riqualificare gli edifici pubblici (uffici e scuole) porterebbe a un risparmio energetico annuo di circa 750milioni di euro, circa il 50% in meno della spesa attuale. E gioverebbe alla nostra economia facendo crescere il pil annuo dell'1,4% (nel caso in cui i 17 miliardi necessari per la riqualificazione fossero investiti in un solo anno), e fino al 2,8% del pil nell'arco di dieci anni. L'aumento del pil farebbe entrare nelle casse dello stato 3 miliardi in più ogni anno. Sul fronte lavorativo, si potrebbero creare tra i 200.000 e i 400.000 nuovi posti di lavoro, utilizzando soprattutto manodopera interna
Impatto ambientale
La riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare pubblico esistente porterebbe a un risparmio di circa 0,77 milioni di tonnellate di petrolio a partire dall'anno successivo all'attuazione dell'intervento, circa 7,67 tonnellate. Senza parlare della riduzione delle emissioni di anidride carbonica, circa 1,66 milioni ogni anno
Sostenibilità finanziaria
A finanziare l'ambizioso progetto di riqualificazione potrebbero essere per completo partner privati. Il soggetto pubblico potrebbe affidare la gestione dell'edificio a un operatore terzo dietro pagamento di un canone annuo. Sarebbe possibile rientrare nei costi grazie ai minori consumi che gli interventi progettati e realizzati assicurano. Naturalmente sarebbe necessario affiancare anche una serie di incentivi fiscali statali
5 Commenti:
Inutile farsi soverchie illusioni: da qualunque parte la giri l'investimento nel mattone od in attività connesse ad esso non lascia intravvedere grandi affari.
Temo che anche la riqualificazione energetica si tradurrebbe in un flop, in quanto, assodata la mancanza generale di liquidità, il meccanismo della sostenibilità finanziaria mi pare assai macchinoso e scarsamente proficuo.
Purtroppo - allargando il discorso - non tutti hanno la caratura mentale di capire che il mattone è diventato un bidone (fa anche rima).
Quando finalmente i tapini (ossia i bidonati) lo capiranno (perchè molti non lo hanno ancora capito) si accorgeranno di avere tra le mani un giochino poco remunerativo e non già un bene che si valorizza nel tempo.
A quel punto i bidonati saranno costretti da imu, tasse e spese varie, fastidi di ogni genere, ecc. A svendere alla grande: hanno acquistato a 100 e venderanno a 50 (od anche sotto i 50: non mettiamo limiti alla provvidenza).
Sai le risate di coloro che li avevano spinti ad investire nell'immobile?!
Imagena, poi!
Eh certo! e secondo voi lo stato come le pagherebbe queste riqualificazioni?!?! coi soldi delle tasse!!! la vogliamo smettere con questa mentalità bacata italiana di creare posti di lavoro falsi a discapito dello stato?!?! lo stato non è un mercato lo volete capire?!?! e quando abbiamo finito di riqualificare che facciamo di questi futuri 400000 lavoratori senza lavoro??? gli diamo i sussidi?!? e con quali soldi??? le tasse magari???? basta! non si fa così il lavoro, ma con gli investimenti nel privato, nell'innovazione e nei mercati con attrattiva anche all'estero!!! chi ha queste fantastiche idee è da mandare a casa immediatamente perchè significa che non capisce nulla di economia e sviluppo!
Ma vi siete mai chiesti come mai il comparto delle costruzioni è quello più in crisi e col maggior numero di licenziamenti??? perchè negli ultimi 10 anni si è gonfiato un settore in modo assurdo pensando che nulla mai sarebbe cambiato in futuro... sciocchi! ogni mercato tende alla saturazione prima o poi e quindi ad un conseguente svuotamento delle disponibilità e noi cosa vorremmo fare???? incentivare questo delirio... basta! non ci sono più soldi, gli italiani che pagano le tasse non reggono più una ulteriore tassazione ed è antisociale continuare a far gravare sulle loro spalle il lucro di costruttori e palazzinari vari che si sono arricchiti senza piani industriali ed aiutati dalla politica corrotta... basta! se non volete che scoppi la rivoluzione...
Hai perfettamente ragione.
Purtroppo si tenta disperatamente di rianimare il morto, ossia il mercato immobiliare.
Rassegnamoci a recitare tutti il de profundis.
Pace e bene.
A chi ha scritto l'articolo... siamo in tempo di spending review! una proposta del genere è prima di ogni fondamento... leggete i giornali ogni tanto!
Bravo, vedo che hai capito.
Speriamo che tutti afferrino la inattuabilità del progetto.
Contrariamente, c'è da preoccuparsi.
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