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Il mercato immobiliare degli ultimi anni è stato un ottovolante. Grandi aumenti, bolle, gonfiate e poi scoppiate, nuovi paesi emergenti e crisi dell'europa. Per fare un po' d'ordine conviene guardare al mattone in un periodo di tempo più lungo, per capire quali sono le tendenza durature. Ecco cosa è successo negli ultimi 40 anni e a che punto siamo adesso

Il settimanale the economist è solito rilevare le varaziazioni di prezzo al netto dell’inflazione. Ricordiamo che questo metodo è particolarmente interessante per un paese come l’Italia che, prima dell’ingresso nell’euro, ha vissuto stagioni di turbolenze con la lira, con episodi di iper inflazione che hanno modificato in pochi anni il valore nominale del denaro

Vediamo quindi che l’aumento reale dei prezzi dal 1975 ad oggi è stato del  44,5%. Ciò conferma la teoria che nel lungo periodo il mattone mantiene il capitale e garantisce una plusvalenza, sebbene parte di questo capitale se ne vada in realtà in tasse e spese di mantenimento. Ma trattandosi di cifre al netto dell’inflazione non ci si può lamentare

Come sono cambiati i prezzi delle case in 40 anni: a che punto siamo adesso? (grafici)



Rispetto ad alcuni colleghi europei, tuttavia, siamo dei dilettanti: la casa in francia, regno unito o spagna ha avuto dei rendimenti ben superiori al 100%. Più moderati gli stati uniti, che naturalmente nelle statistiche scontano la profonda differenza territoriale; in germania, un paese in cui i cittadini non investono troppo nelle abitazioni, il saldo è persino negativo

E oggi a che punto siamo? secondo the economist house index in italia i prezzi delle case sono gonfiati del 10% rispetto agli stipendi, una tendenza in fase discendente che augura un prossimo equilibrio

Non essendo stata l’Italia, stando ai dati del settimanale inglese, un paese di eccessi immobiliari, con la sopravvalutazione dei prezzi, dopo cinque anni di discese, i valori immobiliari sono quasi al livello degli stipendi, con un 10% di differenza. In francia (+34%), olanda (+33%) e canada (+32%) è dove invece, senza generosi mutui, comprare casa con il solo stipendio a disposizione è di fatto impossibile

Come sono cambiati i prezzi delle case in 40 anni: a che punto siamo adesso? (grafici)

Questo valore, noto come income to value, è pari a zero quando stipendi e valori immobiliari sono in sintonia

Nel trimestrale rapporto sui valori delle abitazioni nei principali paesi del mondo the economist ci colloca infatti tra quelli che, in seguito ad una decisa correzione subita, si stanno avvicinando all’equilibrio. Gli affitti, nel frattempo, stanno diventando più convenienti che mai, rispetto ai prezzi di vendita (-2%). Quest’ultimo valore, denominato rent to value, dice che valori immobiliari e valori di locazione sono in sintonia quando il loro rapporto è zero
 

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52 Commenti:

21 Maggio 2013, 21:32

In reply to by anonimo (not verified)

Pensavo fosse chiaro che il mio commento fosse ironico... ma evidentemente il volpone sei te con un sense of humour pari a 0.

21 Maggio 2013, 10:42

Prezzi ancora sopravvalutati del 100% non del 10%

21 Maggio 2013, 12:57

Buongiorno a tutti.
Non intervengo mai, peró questa volta mi fanno sorridere i commenti di chi attribuisce l'articolo agli agenti immobiliare.
C'é un link all'articolo de the economist. Leggendolo si ritrovano le stesse cose. Poi le si puó discutere, per caritá.
Peró mi sembra interessante che a fare questa analisi sia un giornale di fama internazionale, probabilmente poi il caso italiano fa caso a sé.

21 Maggio 2013, 14:25

In reply to by andrea cacciari (not verified)

Ridi pure, ma studia un pò di inglese.
Quello di team-idealista è il pensiero di un italiano, quasi sicuramente agente immobiliare ( idealista sembra si faccia scrivere articoli da alcuni agenti immobiliari di altri forum on-line ).

21 Maggio 2013, 14:20

Chi dice che l'articolo dell'economist è quello del team-idealista, non conosce l'inglese.

Quello di team-idealista non corrisponde alla pseudo traduzione italiana.

21 Maggio 2013, 14:21

Quella di team-idealista è una libera interpretazione dell'articolo di the economist.

Matteo
21 Maggio 2013, 17:26

Se uno si va a guardare l'articolo originale dell'economist trova dei grafici interessantissimi
Tra cui un profilo dll'andamento ciclico dei prezzi reali, che ha un intervallo temporale di circa 10 anni. Seguendo questo andamento, la previsione più facile e probabile è che i prezzi reali, al netto dell'inflazione cioè, continueranno a scendere per altri, come minimo, 3 o 4 anni e comunque finchè non saranno allineati al potere d'acquisto dei salari, cosa che al momento ancora non è...

21 Maggio 2013, 20:56

In reply to by Matteo282

Mi fa piacere vebire a sapere che qualcuno ha letto in originale l'articolo di economist e che il contenuto dell'articolo originale non corrisponde a quanto pubblicato da team-idealista, come avevo ripetetutamente detto io.
Idealista.it si appoggia, per l'Italia, ad un gruppetto di agenti immobiliari che hanno un forum on-line.
È comprensibile che questi agenti immobiliari daino loro interpretazioni all'articolo originale.

Invito tutti a mantenere la propria autonomia culturale e di pensiero, su tutti gli argomenti pubblicati sui forum che hanno padroni e fanno i loro interessi.

21 Maggio 2013, 20:58

In reply to by Matteo282

Come avevo già detto io, l'articolo in originale è ben diverso da quanto ammannitoci su questo forum. Bisogna andare sempre alla fonte per sapere la verità. soprattutto quando già si sa che ci sono di mezzo alcuni agenti immobiliari.

21 Maggio 2013, 22:33

In reply to by Matteo282

Matteo, ti ringrazio di avere confermato che l'articolo di economist dice diversamente di ciò che ha scritto team-idealista.
Mi spiace per idealista.it che dovrebbe controllare cosa scrivono quelli di team-idealista.

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