Commenti: 52

Il mercato immobiliare degli ultimi anni è stato un ottovolante. Grandi aumenti, bolle, gonfiate e poi scoppiate, nuovi paesi emergenti e crisi dell'europa. Per fare un po' d'ordine conviene guardare al mattone in un periodo di tempo più lungo, per capire quali sono le tendenza durature. Ecco cosa è successo negli ultimi 40 anni e a che punto siamo adesso

Il settimanale the economist è solito rilevare le varaziazioni di prezzo al netto dell’inflazione. Ricordiamo che questo metodo è particolarmente interessante per un paese come l’Italia che, prima dell’ingresso nell’euro, ha vissuto stagioni di turbolenze con la lira, con episodi di iper inflazione che hanno modificato in pochi anni il valore nominale del denaro

Vediamo quindi che l’aumento reale dei prezzi dal 1975 ad oggi è stato del  44,5%. Ciò conferma la teoria che nel lungo periodo il mattone mantiene il capitale e garantisce una plusvalenza, sebbene parte di questo capitale se ne vada in realtà in tasse e spese di mantenimento. Ma trattandosi di cifre al netto dell’inflazione non ci si può lamentare

Come sono cambiati i prezzi delle case in 40 anni: a che punto siamo adesso? (grafici)



Rispetto ad alcuni colleghi europei, tuttavia, siamo dei dilettanti: la casa in francia, regno unito o spagna ha avuto dei rendimenti ben superiori al 100%. Più moderati gli stati uniti, che naturalmente nelle statistiche scontano la profonda differenza territoriale; in germania, un paese in cui i cittadini non investono troppo nelle abitazioni, il saldo è persino negativo

E oggi a che punto siamo? secondo the economist house index in italia i prezzi delle case sono gonfiati del 10% rispetto agli stipendi, una tendenza in fase discendente che augura un prossimo equilibrio

Non essendo stata l’Italia, stando ai dati del settimanale inglese, un paese di eccessi immobiliari, con la sopravvalutazione dei prezzi, dopo cinque anni di discese, i valori immobiliari sono quasi al livello degli stipendi, con un 10% di differenza. In francia (+34%), olanda (+33%) e canada (+32%) è dove invece, senza generosi mutui, comprare casa con il solo stipendio a disposizione è di fatto impossibile

Come sono cambiati i prezzi delle case in 40 anni: a che punto siamo adesso? (grafici)

Questo valore, noto come income to value, è pari a zero quando stipendi e valori immobiliari sono in sintonia

Nel trimestrale rapporto sui valori delle abitazioni nei principali paesi del mondo the economist ci colloca infatti tra quelli che, in seguito ad una decisa correzione subita, si stanno avvicinando all’equilibrio. Gli affitti, nel frattempo, stanno diventando più convenienti che mai, rispetto ai prezzi di vendita (-2%). Quest’ultimo valore, denominato rent to value, dice che valori immobiliari e valori di locazione sono in sintonia quando il loro rapporto è zero
 

Vedi i commenti (52) / Commento

52 Commenti:

20 Maggio 2013, 13:01

Credibilità dell'articolo pari a zero

20 Maggio 2013, 13:04

Anche io non credo che sia un articolo affidabile. A mio parere, è un articolo scritto da un piccolo agente immobiliare.

20 Maggio 2013, 13:05

Ottimo! sta per partire la ripresa dei valori immobiliari!!!

21 Maggio 2013, 7:14

In reply to by anonimo (not verified)

Ottimo! sta per partire la ripresa dei valori immobiliari!!! bene ecco il fesso che inizierà a comprare case, con quali soldi non si sa, ai prezzi del 2007

20 Maggio 2013, 13:29

Già, l'economist è notoriamente un organo di stampa delle associazioni agenti immobiliari italiane. Qualsiasi cazzata è buona pur di non accettare la realtà dei numeri.
Ridicoli

20 Maggio 2013, 13:44

In reply to by anonimo (not verified)

Ad anonimo delle 13:29

L'articolo non è di economist. Il grafico potrebbe essere do economist.
L'articolo è italiano, italianissino. So anche che c'è un gruppetto di agenti immobiliari che scrive per team-idealista.
Quindi una cosa "casareccia". E si capisce anche dal linguaggio usato, non certo da grande esperto internazionale.
Quindi ti consiglio prudenza nel "beverti" ciò che viene scritto.

20 Maggio 2013, 13:51

In reply to by anonimo (not verified)

@Anonimo 13:44
Anche a me sembra un articolo riciclato da altro forum on-line. E neanche tanto fresco!
Anche io credo sia stato scritto da un agente immobiliare nostrano.

20 Maggio 2013, 13:42

L'economist è un periodico con credibilità internazionale , ben maggiore di quella goduta dai commentatori di questo forum; quello che scrive in materia non è frutto di opinioni ma della rilevazione di puri dati e quindi non è influenzato da interessi di bottega.
Tanto è vero che per alcuni paesi non manca di rilevare la sopravvalutazione e per altri la sottovalutazione degli immobili.
I dati macro sono quelli, poi ognuno di noi vive nella sua piccola realtà ed ha sensazioni ovviamente diverse anche a seconda della propria situazione economica e di quella della zona in cui vive , città , provincia, regione ecc...

20 Maggio 2013, 13:47

In reply to by anonimo (not verified)

Ad anonimo delle 13:42
Come ho scritto : l'articolo non è di ecocomist.
Si tratta di commenti "nostrani" su un articolo di economist.
Perchè non è stato pubblicato in originale con rispetto del copywright.
L'asino non vola.

20 Maggio 2013, 14:07

Basta cliccare sul link per leggersi l'articolo originale.
Le posizioni riportate sono quelle dell'economist , che più volte, anche in passato, ha scritto sull'argomento . Comunque la tabella riporta i dati che possono piacere o meno , ma che da soli sono significativi

per commentare devi effettuare il login con il tuo account