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La notizia è arrivata direttamente da palazzo chigi, la riduzione a doppia cifra del Cuneo fiscale di cui il presidente del consiglio Matteo renzi ha parlato ieri al senato sarà di 10 miliardi di euro. Un intervento necessario quello sulla differenza tra la busta paga netta del lavoratore e il costo per l'azienda di quello stesso impiegato. L'obiettivo è quello di portare nel primo semestre 2014 risultati immediati, ma la sfida non è delle più semplici. Il problema è trovare le coperture necessarie

Nei giorni scorsi si è molto ragionato su una riduzione per il 2014 di almeno 7-8 miliardi di euro, a tal proposito si è parlato di circa 5 miliardi a favore dei lavoratori dipendenti e dei pensionati attraverso l'aumento delle detrazioni a beneficio in particolare dei redditi bassi, e il resto a vantaggio delle imprese, con il taglio del 10% dell'irap

Il nodo coperture tocca al ministro dell'economia pier carlo padoan. A lui spetta portare in parlamento provvedimenti provvisti di copertura finanziaria certa. Ecco dunque che, se si decide un taglio di 10 miliardi su base annua e se gli sgravi sul lavoro scattano entro il primo semestre dell'anno, diventa necessario trovare una copertura per il 2014 di almeno 5 miliardi. Risorse che verosimilmente verranno in buona parte dal taglio della spesa pubblica

Ma la riduzione del Cuneo fiscale non è l'unico impegno sul fronte occupazionale. Entro marzo dovrebbe arrivare il piano per il lavoro, l'ambizioso obiettivo è quello di creare nuove assunzioni. Sul tavolo ci sarebbe la scomparsa dell'art. 18 per i nuovi assunti per i primi 2-3 anni di lavoro, il sussidio di disoccupazione universale e il rafforzamento del fondo di garanzia per l'accesso al credito delle piccole e medie imprese

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