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Confindustria: "l'Italia è ferma perché è ferma l'edilizia"

Ospite del meeting di Rimini 2014, nel corso dell'incontro "riformare l'Italia: la responsabilità della società civile", il presidente di confindustria, Giorgio squinzi, si è soffermato sul tema spinoso dell'edilizia. "Se l'Italia è in crisi - ha detto - è perché l'edilizia è in crisi"

Squinzi ha spiegato che oggi viviamo in Italia una "situazione drammatica" e che se tutti i settori sono più o meno in crisi, a soffrire maggiormente è l'edilizia, che rappresenta il 12% del pil, e che oggi ha perso il 60% del suo fatturato. Il presidente di confindustria ha quindi affermato che per far ripartire il nostro paese occorre una riforma che punti su un settore che si può considerare "virtuoso", perché ad "alto contenuto di manodopera" e a "basso contenuto di importazione". Squindi ha poi detto: "gli interventi devono essere finalizzati sia al rilancio del settore residenziale che a quello delle infrastrutture"

Aggiungendo: "oltre a queste si rendono necessarie in Italia delle riforme legate alla riduzione del Cuneo fiscale sul lavoro, una semplificazione burocratica e normativa, la riforma della magistratura e la modifica di un atteggiamento a volte anti-impresa che ha imperversato per troppo tempo. Spetta alla politica tracciare le linee guida per questa inversione di rotta, sempre e quando smetterà di pensare alle prossime elezioni e penserà, come fanno gli statisti, alle prossime generazioni"

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mauro
29 Agosto 2014, 14:40

Che immensa idiozia.
L'Italia è in crisi perché si è investito praticamente tutto sull'edilizia che è rimasta nelle mani dei soliti pochi noti. L'occupazione italiana e la ricchezza che si è distribuita a beneficio di chi vi ha lavorato come dipendente è stata ben poca cosa a confronto dei miliardi di euro che sono finiti nelle mani dei palazzinari e dei politici e del resto l'edilizia sarà proprio l'ultimo settore a riprendersi, chissà in quale secolo, sia perché c'è un invenduto da spavento, sia perché i prezzi ancora non hanno nulla a che fare con la situazione economica media che è drammatica (in prima pagina su tutti i giornali di oggi 29/08/2014 si legge che l'Italia è in deflazione per la prima volta dal 1959 e solo in quest'ultimo anno sono stati persi 1.000 posti di lavoro al giorno), sia perché la gente, prima di valutare se comprare casa, deve avere un lavoro con contratto a tempo indeterminato e ben retribuito.
Non vi preoccupate: esiste ancora un ragionevole margine di crollo del mercato immobiliare, specialmente in città come Roma dove appartamenti da 120 mq in classe energetica "g" da ristrutturare in vendita oramai da più di 5 anni, continuano ad avere prezzi anacronistici di 700.000 euro

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