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Anche in un mercato come quello attuale dove "siamo scesi così in basso" che " un lieve migioramento percentuale delle compravendite è significativo in valore assoluto" la casa rimane il miglior investimento, ma la scarsa fiducia nel futuro e l'incertezza nella tassazione -che colpisce persino chi non percepisce reddito- frenano gli acquirenti. A dirlo è il presidente di fimaa- federazione italiana mediatori agenti d'affari- intervistato da idealista news

Segnali moderatamente positivi
Dal mercato immobiliare arrivano segnali moderatamente positivi. Il numero delle compravendite è lievemente migliorato. Ma siamo scesi così in basso, che anche pochi punti percentuali sono significativi in valore assoluto"

La casa è il miglior investimento
"Ritengo che la casa sia ancora l'investimento migliore per gli italiani, è chiaro che oggi sono molto più spaventati dalla tassazione che è cresciuta, non solo in termini assoluti, ma anche in termini di difficoltà interpretativa. Perché non si sa più come si chiama e quanto si paga. Naturalmente quando c'è una fortissima disoccupazione e una scarsissima fiducia nel futuro gli acquirenti sono molto più titubanti nell'affrontare un'acquisto immobiliare o affrontare un debito da rimborsare in un lungo periodo di tempo e quindi rinviano le possibilità di acquisto"

Il reddito non sufficiente a pagare le tasse
"Il problema di una possibile patrimoniale sulle case è qualcosa di sempre presente, oggi siamo davanti a proprietari che non percepiscono un reddito adeguato a pagare le tasse o che non percepiscono nessun reddito e devono pagare le tasse, e questo perché il mercato ha portato degli immobili fuori dall'interesse degli acquirenti, di fatto una fetta del mercato è ferma e bisognerebbe fare un'analisi sul perché"

Immobili pubblici vs immobili privati
"Ho sentito spesso il governo dire dobbiamo dismettere gli immobili e dobbiamo metterli a reddito. Le case dei privati possono essere occupati, ma gli immobili dello stato non sono messi a reddito né messi a disposizione per chi ne ha necessità. Un comportamento totalmente asimmetrico e non tutelante per chi paga le tasse, perché lo stato sui suoi immobili non paga imposte"

La difesa dei sacrifici
"Il venditore di oggi è l'acquirente di ieri, e l'acquirente di oggi sarà il venditore di domani. Se oggi un proprietario vuol vendere un immobile acquistato sei-sette-otto anni fa e per farlo deve abbassare il prezzo, forse arriverà a venderlo a un prezzo inferiore di quanto speso. C'è la difesa della proprieta, dei sacrifici, dei mutui pagati, non c'è la difesa di avere un guadagno"

Riprese video a cura di Marco todarello

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valerio
1 Dicembre 2014, 12:19

Chi non ha un reddito adeguato per pagare le tasse sulle seconde case deve fare una cosa molto semplice, vENDERE accettando quello che il mercato gli offre. Chi ha comprato 7 8 anni fa in piena bolla immobiliare pensando di mettere al ripari i propri risparmi ha fatto lo sbaglio della sua vita, chi invece ha venduto ha fatto bingo.

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