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Prezzi case: la Puglia regina del repricing, -9,5% nel 2014
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Prezzi delle case di seconda mano in Puglia a picco nel corso del 2014: con un calo del 9,5% la regione meridionale segna la performance peggiore al livello nazionale. In virtù di questo ribasso il valore medio degli immobili ora si attesta a 1.419 euro al metro quadro

È quanto rileva l’ultimo rapporto sul prezzo delle abitazioni di idealista, che ha analizzato l’andamento delle quotazioni di un campione di 6.767 unità immobiliari pubblicate sul portale dai proprietari pugliesi tra il 30 dicembre2013 e il 30 dicembre del 2014

Pioggia di ribassi in (quasi) tutte le province
Lecce (-11,3%) è quella che soffre di più, registrando cali a due cifre che collocano i prezzi della zona ai minimi regionali, con 1.118 euro al metro quadro. All’opposto, quella di Barletta-Andria-Trani (0,2%) è l’unica provincia ad aver conservato i valori immobiliari dell’area pressocchè invariati. Tutte le altre sperimentano ribassi che vanno dal 6,5% di Brindisi all’1,7% di Foggia. Nonostante una diminuzione del 5,6% nel corso del 2014 in provincia di Bari si trovano i prezzi più alti della regione, 1.936 euro al metro quadro

Capoluoghi di provincia
I cali maggiori spettano a Lecce (-6,3%), Foggia (-5,5%) e Taranto (-5,3%). Ribassi di minore entità per Bari (-4%) e soprattutto di Brindisi (-1,8%) che sperimenta una discesa a ritmo lento. Barletta (-0,8%) è entrata nelle rilevazioni dell’ufficio studi solo all'ultimo trimestre

Sul fronte delle quotazioni è Bari la città con i prezzi più alti tra i centri maggiori, con i suoi 2.225 euro al metro quadro. All’opposto della tavola i più bassi si trovano a Taranto, dove acquistare casa costa la metà che nel capoluogo levantino, “solo” 1.105 euro al metro quadro

Idealista offre l’andamento dei prezzi a livello quartiere di Bari. Il numero di annunci non è ancora sufficiente per estendere questa informazione a tutti gli altri capoluoghi pugliesi

Cali generalizzati a livello nazionale
I prezzi delle case di seconda mano in Italia hanno proseguito la loro discesa nel corso del 2014 accumulando un ribasso del 2,9%, che fissa il prezzo medio del mattone a 2.077 euro al metro quadro. Il calo si è attenuato nell’ultimo trimestre con una flessione dello 0,3%

Quasi tutti i capoluoghi (88 quelli monitorati) hanno evidenziato una tendenza prevalentemente ribassista durante il 2014; solo 10 centri hanno chiuso l’anno in terreno positivo

Ad eccezione di Venezia (7,7%) tutti i principali mercati hanno rispecchiato l’andamento generale, con le svalutazioni maggiori a Cagliari (-7,5%), Napoli (-6,3%), Palermo (-6,2%) e Bologna (-6%). Cali nell’ordine del 4 per cento per Torino (-4,2%), Genova (-4,1%) e Bari (-4%). Tengono meglio Padova (-2,3%), Roma (-1,8%), Firenze (-1,8%) e Milano (-1,5%)

Tra gli altri capoluoghi spiccano le performance negative di Pisa, la più penalizzata dalla caduta delle quotazioni immobiliari, con un meno 11,7%. Sempre a due cifre i cali per Trieste (11,4%) e Verona (11,3%)

In virtù del nuovo rimbalzo su base annuale, Venezia (4.455 euro/m²) Consolida il primato di città più cara del belpaese, seguita da Roma (3.672 euro/m²) E Firenze (3.472 euro/m²) Che sopravanza di pochi euro Bolzano con 3.452 euro al metro quadro. Nella parte opposta della tavola troviamo Biella, la città più economica, con un valore di 878 euro/m²

Prezzi case: la Puglia regina del repricing, -9,5% nel 2014

Prezzi case: la Puglia regina del repricing, -9,5% nel 2014

Per Vincenzo de Tommaso, responsabile ufficio studi idealista.it: “i dati dicono che il 2014 è stato l’anno della transizione verso una nuova fase ciclica; il 2015 potrebbe essere decisivo per la ripresa delle compravendite per via di un maggior dinamismo delle erogazioni e prezzi che continueranno a scendere a tassi meno sostenuti. Quello che ci troveremo davanti sarà un mercato completamente rinnovato, dove non si raggiungeranno più i livelli del passato, con un venditore che non può più fare il bello e il cattivo tempo e dove c’è un compratore più consapevole, più attento al valore dei suoi soldi e che vuole comprare un prodotto di qualità. La crisi ha creato un mercato, quello dell’affitto, che prima era solo marginale e che invece oggi è protagonista insieme alla vendita”

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