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Case, gelata sui prezzi nel primo trimestre 2017 (-1,3%). Scopri il valore nella tua città
idealista/news

Il prezzo delle case di seconda mano in Italia ha registrato un calo dell’1,3% nel corso del primo trimestre dell’anno, toccando i 1.869 euro al metro quadro. Stando all’ultimo indice di idealista, i prezzi dell’usato sono scesi del 5,7% negli ultimi 12 mesi. In pratica ipotizzando un appartamento di 65 metri quadri (lo standard odierno secondo i dati idealista), la perdita stimata per il proprietario sarebbe di circa 5.600 euro da un anno all’altro.

Secondo Vincenzo De Tommaso, dell’ufficio studi di idealista: “La casa è tornata tra gli interessi degli acquirenti, ma la tendenza dei prezzi non s’inverte, con una netta prevalenza di aree in segno negativo, mentre nelle città domanda e prezzi vanno nella stessa direzione solo in zone limitate. Immobili datati ed energivori, tipo anni ’70, non hanno mercato e sui proprietari continuano a pesare gli oneri per mantenere una proprietà immobiliare. Tutti fattori che determinano un’ulteriore spinta al ribasso dei valori”.

I prezzi nelle regioni
Il trend negativo dei valori immobiliari investe tutte le regioni italiane a eccezione di Trentino Alto Adige (2,3%), Molise (1,7%) e Veneto (0,3%). Stabili i prezzi in Campania (1.839 euro/m²), la macroarea più penalizzata è Lombardia (-3,4%), seguita da Sicilia (-2,7%), Lazio (-2,3%) e Toscana (-2,1%).

La Liguria (2.654 euro/m²) si mantiene al top dei prezzi regionali, seguita dalla Valle d’Aosta (2.488 euro/m²), che scalza il Lazio (2.486 euro/m²) dalla seconda piazza. La regione più economica resta la Calabria con 918 euro al metro quadro.

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I prezzi nelle province 
I ribassi colpiscono mediamente 3 mercati provinciali su 4, con 82 aree a chiudere il primo trimestre in saldo negativo sulle 107 monitorate. Le aree che hanno sofferto di più sono Verona (-9,7%), Lodi (-8,3%) e Pavia (7,7%), all’opposto gli incrementi maggiori si sono verificati a Trieste (6,7%), Belluno (5,6%) e Ascoli Piceno (5,3%).  

Il ranking delle province più care continua a essere guidato da Savona (3.316 euro/m²) e Bolzano (3.130 euro/m²). La graduale flessione dei prezzi porta a 16 (le) aree provinciali dove i prezzi non superano i mille euro al metro quadro – lo scorso trimestre erano 12 -, Biella è ultima in graduatoria con soli 661 euro/m²,  più su  Caltanissetta (808 euro/m²) e Trapani (832 euro/m²).

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I prezzi nelle città
79 capoluoghi su 102 monitorati da idealista chiudono il trimestre con il segno meno. Ancora una volta i centri più piccoli segnano le svalutazioni maggiori, sino al -9,6% di Barletta, che precede Frosinone (9,5%) e Fermo (7,7%); cali sopra la media del periodo per altri 51 centri, da Bergano (-7,4%) a Bari (-1,4%); i maggiori recuperi riguardano Trieste (6,7%) e Matera (6%).

A eccezione di Firenze (1,1%) e Bologna (0,5%), tutti i grandi mercati accusano svalutazioni, anche se più contenute rispetto ai centri minori. Falsa partenza a inizio 2017 per Milano (-2,4%), Roma (-1,2%), Napoli (-0,9%), ribassi di maggiore entità solo a Genova con una “limatura” del 4,1%.

Il ranking delle città più care vede svettare Venezia (4.403 euro/m²) su Firenze (3.440 euro/m²) e Bolzano (3.374 euro/m²). Nella parte bassa della tavola stazionano Alessandria (881 euro/m²), Caltanissetta (788 euro/m²) e Biella, la più economica, con 708 euro al metro quadro.

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L’indice dei prezzi degli immobili di idealista
Il portale immobiliare idealista è attualmente una delle pagine web più utilizzate in Italia da privati e professionisti immobiliari per la vendita, l’acquisto e l’affitto di immobili. Con una base dati di oltre 1 milione di immobili l’ufficio studi idealista realizza analisi e studi relative al prezzo delle abitazioni nel nostro Paese dal 2007.

Per la realizzazione di quest’indice sono stati analizzati i dati di 388.156 annunci immobiliari pubblicati su idealista tra il 24 dicembre 2016 e il 25 marzo 2017; questi immobili hanno superato il controllo di qualità basato su informazioni come prezzo, dimensione, distribuzione e non duplicazione.

Per permettere una sufficiente standardizzazione dei risultati sono analizzati soltanto i comuni che hanno mantenuto una media costante di 50 o più annunci di case di seconda mano in vendita, nel corso del periodo di studio. I comuni che non hanno raggiunto questa media sono stati esclusi dal campione di analisi, al pari di quelli che hanno registrato una variazione di più del 30% del numero di annunci nel periodo dato.

Puoi scaricare il report completo qui:

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1 Commenti:

mauro
6 Aprile 2017, 15:51

Gelata sui prezzi?
Ben svegliati... anche con 15 anni di ritardo. Veramente qualcuno pensava al miracolo dell'euro e dell'aumento del 200% dei valori immobiliari? Le uniche tre cose che non accennano a diminuire sono:
1) La tassazione diretta ed indiretta
2) La disoccupazione
3) La precarietà di chi un lavoro già lo ha.
Chi doveva vendere casa, avrebbe dovuto farlo al più tardi alla fine della prima metà del 2007, cioè dieci anni fa. Ora determinati tipi di case (anni 70 da 100 mq in su) continuano ad avere prezzi che nessuno ha intenzione di pagare per i motivi che ho elencato prima e quindi, anche con un radicale abbassamento del prezzo, rimangono comunque di non interesse

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