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Mercato immobiliare lombardia GTRES

Il 2019 del mattone in Lombardia si apre con una netta tendenza ribassista dei prezzi, in calo del 2.9% nel primo trimestre, a una media di 1.682 euro/m2. Su base annuale il decremento è pari al 3.6%.

Il primo trimestre nelle province lombarde

La battuta di arresto dopo i mesi invernali si riflette in maniera omogenea su tutte e 12 le province lombarde. Sondrio è il mercato che ha sofferto di più il calo delle quotazioni perdendo il 6.6% rispetto a dicembre 2018. Ribassi superiori alla media regionale anche a Cremona (-4.5%), Lecco e Monza-Brianza (entrambe con un calo del 3%). Più contenuti i cali in provincia di Milano (-2.4%), Bergamo (-2.3%), Varese (-2,1%), Pavia (-1.8%), Mantova (-1.6%), Brescia (-1.4%) e Lodi (-1.2%). Como è la provincia con il tasso di contrazione minore: - 0.5%.

La provincia più economica è Mantova con 1.039 euro/m2. Dalla parte opposta delle graduaria troviamo la provincia di Milano, dove il prezzo al metro quadro raggiunge i 2.260 euro.

Capoluoghi di provincia

L’andamento di prezzi marca una tendenza negativa in 8 capoluoghi sugli 11 monitorati questo mese (manca Sondrio, il cui dato non è disponiible). Fanno eccezione Varese (0,9%), Lecco (0,7%) e Mantova (0,4%) con deboli rimbalzi nel primo trimestre. In tutti gli altri principali centri lombardi i ribassi più pesani sono quelli di Lodi (-3.1%) e Monza (-2.9%). A seguire Milano (-2.7%), Bergamo (2.5%), Pavia (-1.6%) e Como (-1%).

Milano, con 3.143 euro al metro quadro, occupa il primo gradino della graduatoria dei prezzi dei capoluoghi regionali, seguita da Pavia (2.129 euro/m2) e Monza (2.017 euro/m2). Cremona (1.123 euro/m2) e Mantova (1.141 euro/m2) sono le città capoluogo più economiche della Lombardia.

Per Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’ufficio studi idealista Italia: “I dati confermano la lunga fase di contrazione dei prezzi in atto nel nostro Paese, anche se la domanda ha ripreso da tempo vigore e le erogazioni sono in crescita. Tuttavia, il sistema stenta ancora a smaltire lo stock immobiliare invenduto, sia a livello di aree provinciali che nella maggior parte dei capoluoghi dove vediamo tendenze contrastanti con una prevalenza di zone in calo. Nonostante il potenziale attrattivo della casa, l’auspicata ripresa del comparto stenta e indica che nei prossimi mesi la ripresa del mercato sul fronte dei prezzi sarà lenta”.

Valori in discesa a livello nazionale

I primi tre mesi dell’anno hanno visto un nuovo calo delle abitazioni usate in Italia pari all’1,2%, per un valore medio di 1.733 euro/m2. Su base annuale la casa segna un calo del 3,6%.

L’indice del primo trimestre mostra ancora una netta prevalenza di variazioni negative che interessano 2 capoluoghi italiani su 3. Tendenza ancora contrastata anche nei grandi mercati, mentre i mercati minori mostrano una maggiore instabilità accompagnata da oscillazioni dei prezzi di richiesta ancora piuttosto marcate. Il panorama regionale mostra 13 aree in terreno negativo, 67 province su 107 restano in terreno negativo dopo i mesi invernali.

Roma si mantiene stabile sul trimestre, ma perde 2.8 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Il prezzo dell’usato nella capitale a marzo si attesta a 2.886 euro/m², diminuito del 29,8% rispetto ai massimi rilevati da idealista nel 2012.

Meno bene invece Milano con un calo dei prezzi pari al 2.7% in questo trimestre, con un decremento dello 0.6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, a 3.143 euro/m².

Drastico il calo dei valori a Napoli (-4.1%) nel trimestre appena trascorso, con prezzi che scendono fino a 2.480 euro al metro quadro. Il capoluogo partenopeo ha accumulato una svalutazione del 3.1% rispetto a un anno fa, mentre la caduta dai massimi dell’indice di idealista è del 20,3%.

Tra gli altri grandi mercati, bene Firenze (3,2%), Torino (2,5%) e Bologna (0,7%); giù Palermo (-1,1%), in calo anche Genova e Venezia, entrambe al ritmo dello 0,9%.

Tra questi è Terni la città che ha registrato la performance peggiore del trimestre con un calo medio del 10,3%, seguita da Teramo ed Enna, rispettivamente con ribassi del 6% e del 5,4%. L’incremento maggiore spetta a Gorizia (6,6%), seguita da Firenze (3,2%) e Parma (3,1%).

L’indice dei valori immobiliari di idealista: nuova metodologia di calcolo

A partire dal rapporto relativo al primo trimestre del 2019, abbiamo aggiornato la metodologia per l’elaborazione del nostro indice dei prezzi. Dopo l’integrazione di idealista/data, un’apposita divisione specializzata nella gestione di grandi volumi di informazioni e nel data modeling, è stata introdotta una nuova metodologia di calcolo che rende la nostra analisi dell'evoluzione dei prezzi ancora più robusta che in passato, specialmente in aree di piccole dimensioni. Per evitare salti nella nostra serie, i dati dal 2012 sono stati ricalcolati con la nuova metodologia.

Su raccomandazione del team statistico di idealista/data, aggiorniamo la formula per indicare il prezzo medio con maggiore certezza: oltre a eliminare gli annunci atipici, con prezzi fuori mercato, calcoliamo il valore mediano invece del valore medio. Con questo cambiamento, oltre ad affinare ulteriormente il nostro indice, rendendolo più prossimo alla realtà del mercato, omologhiamo la nostra metodologia agli standard internazionali per ottenere i dati immobiliari.

Da questo momento includiamo nell’analisi la tipologia di case unifamiliari (viletta o chalet) e scartiamo gli immobili di qualsiasi tipo che sono stati nel nostro database per molto tempo senza ottenere interazioni utente. Il rapporto è sempre basato sui prezzi di offerta pubblicati dagli inserzionisti di idealista.

Il report completo è consultabile qui https://www.idealista.it/sala-stampa/report-prezzo-immobile/vendita/lombardia/

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