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Agrigento
Maurizio Moro5153 (CC BY-SA 4.0) - wikimedia commons

L’offerta di case in vendita è diminuita del 10% nel terzo trimestre del 2022, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Mentre lo stock di immobili in affitto fa registrare un calo del 43% nello stesso periodo. Sono i dati che emergono da uno studio elaborato da idealista, portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia.

Stock di case usate in vendita

Sia al livello di capoluoghi che di province, lo stock di case usate in vendita sul mercato subisce una sostanziale contrazione, seppur con differenze più o meno marcate al livello di territorio. Scopriamo la situazione del dettaglio.

Capoluoghi

La maggior parte dei capoluoghi italiani, 88 su 106 monitorati, presenta un numero di immobili in vendita inferiore a quello di un anno fa. Le riduzioni maggiori si concentrano a Caserta (-29%), seguita da Rimini e Latina (entrambe giù del 27%) e Campobasso (-26%).

Diminuzioni dello stock superiori al -20% si sono verificate in altre 17 città italiane in una forbice che va dal -25% di Como al -20% di Verona. Cali dell’offerta si evidenziano in altri 67  capoluoghi: dal -19% di Pescara a salire sino al -1% di Varese e Biella.

Riduzioni anche in tutti i principali capoluoghi italiani: Bologna e Palermo (-21%), Roma (-17%), Napoli e Torino (-14%), Milano (-13%), Firenze (-12%), Catania (-9%) e Bari (-7%).

Pordenone, Treviso e Vibo Valentia, invece, presentano un’offerta di case in vendita invariata rispetto all’ultimo monitoraggio. Mentre, i maggiori aumenti dello stock si concentrano ad Agrigento (27%), seguita da Cuneo e Fermo (18%), Benevento (12%) e Nuoro (10%). Rialzi inferiori al 10% in altri 10 capoluoghi che vanno dal 7% di Udine e Imperia all’1% di Prato ed Enna.

Province

A livello provinciale, come nel caso dei capoluoghi, assistiamo ad una forte riduzione dell’offerta che coinvolge la maggioranza delle aree monitorate (91 su 107). I cali più consistenti dello stock nel terzo trimestre riguardano Livorno, Brescia (entrambe -20%), Bolzano, Trapani (entrambe -19%) e Napoli (-18%).

Diminuzioni superiori al 10% si sono verificate in 38 province: dal -17 di Palermo, Lucca, Campobasso, Parma e La Spezia al -10% di Aosta, Avellino, Catania e Forlì-Cesena. I restanti cali riguardano altre 48 aree provinciali: dal -9% di Piacenza e Trento al -1% di Prato, Taranto e Cosenza. Treviso e Perugia sono le uniche due province senza variazioni.

Di contro, i maggiori incrementi dell’offerta di abitazioni in vendita del periodo si concentrano a Potenza (18%), Fermo e Agrigento (14%) e Alessandria (11%). Aumenti anche in altre 10 province italiane compresi tra l’8% di Mantova e l’1% di Cremona.

Stock di case in affitto

La forte crescita della domanda di affitto, che ha preso slancio subito dopo la prima fase di allerta pandemica, ha raggiunto l’apice nel corso del 2022 e ora l’offerta di case in locazione è drasticamente diminuita, segnando un calo del 43% nel terzo trimestre del 2022, rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente.

Capoluoghi

Secondo quanto rileva lo studio pubblicato da idealista, 92 capoluoghi italiani su 107 presentano una riduzione dello stock. L’offerta si è particolarmente ristretta a Torino (-77%), seguita da Padova (-69%) e Roma (-68%).

Riduzioni dello stock superiore alla media del 43% nazionale pressocché tutti i principali mercati del Centro-Nord, come Verona (-67%), Venezia (-62%), Firenze, Bologna (entrambe -58%), Genova e Milano (entrambe -52%). Napoli (-40%) si ferma poco sotto la media del 43% nazionale insieme ad altri 65 centri, dal 42% di Treviso, Gorizia, Livorno e Cosenza, all’1% di Trento.

Nonostante il calo generale di prodotto, 15 città presentano più case in affitto rispetto a un anno fa.
I maggiori incrementi a Pesaro (70%), Piacenza (58%), Potenza (53%) e Vercelli (50%). Altri 11 capoluoghi segnano incrementi dell’offerta che vanno dal 47% di Isernia al 3% di Agrigento.

Province

A livello provinciale l’offerta è in calo in 88 aree sulle 107 monitorate. Le riduzioni più importanti si concentrano a Torino (-69%), Roma (-63%), Padova (-61%) e Parma (-60%).

Contrazioni tra il 50 e il 60 per cento a Verona, Reggio Emilia (-59%), Ferrara (57%), Bologna (56%), Firenze (54%), Pisa (53%), Modena (52%) e Milano (50%). Diminuzioni dell’offerta in altre 73 province, dal 48% di Venezia e Brescia, a scalare fino all’1% di Vicenza.

All’opposto Rimini (77%) è la provincia dove lo stock è cresciuto maggiormente nel periodo di analisi, seguita da Belluno (75%), Grosseto e Piacenza (67%) e Bolzano (41%). Aumenti in altre 16 province compresi tra il 27% di Ravenna e Potenza e l’1% di Imperia. Udine è l’unico capoluogo a presentare un livello di offerta invariato negli ultimi 12 mesi.

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