Posso ospitare una persona se vivo in affitto? E se sì, a quali condizioni? Scopriamolo insieme in questo articolo.
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posso ospitare una persona se vivo in affitto
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Se ospitare una persona in una casa di proprietà non è un problema, la situazione è un po’ più complicata in caso di abitazioni date in locazione. In questi casi, una domanda sorge spontanea: “Posso ospitare una persona in casa se vivo in affitto?”. Sebbene la risposta sia affermativa, è bene approfondire il tema dell'ospitalità per non commettere errori.

Casa in affitto, posso ospitare chi voglio? Se sì, per quanto tempo?

Può capitare di dover ospitare in casa amici o parenti. Naturalmente, ospitare una persona in casa propria non è un problema se l’immobile è di proprietà. La situazione cambia se si vive in affitto. In questo caso, vien da sé chiedersi “Posso ospitare una persona se vivo in affitto?”. A dare una risposta è intervenuta, nell’ultimo periodo, la Corte di Cassazione che ha affermato che ospitare in casa una persona è legale e non va a violare il divieto di sublocazione. Vietare questa possibilità, quindi, vorrebbe dire andare contro il principio di solidarietà tra locatore e locatario, espresso nell’art. 2 della Costituzione.

La Corte di Cassazione ha pertanto dichiarato che nel contratto di locazione sono da considerarsi nulle quelle clausole che vietano l’ospitalità (anche a familiari del conduttore). Attualmente, anche l’inquilino che affitta una stanza ha la possibilità di ospitare altre persone (partner, amico, parente) a patto che l’ospite non occupi o abusi degli spazi comuni, divenendo fonte di fastidio per gli altri coinquilini. Inoltre, in risposta alla domanda “Per quanto tempo posso ospitare una persona se vivo in affitto?”, la legge ha specificato che l’ospitalità non ha durata di tempo specifica e limitata: questo significa che l’ospite può usufruire dell’immobile per tutto il tempo che l’inquilino desidera.

Comodato e ospitato: differenze

Essendo l’ospitalità un principio ricco di sfumature, capita spesso di confonderlo con il comodato. Qual è la differenza tra comodato e ospitalità? Si parla di comodato per fare riferimento ad un tipo di contratto, disciplinato dall’art. 1350 del Codice Civile, in cui l’immobile viene messo a disposizione di una persona in forma gratuita, quindi senza il pagamento del canone di affitto, caratteristico invece dei contratti di locazione. Si tratta, più nello specifico, di un accordo che viene gestito come una scrittura privata, nel quale è necessario indicare l’utilizzo, la durata e le spese a carico del comodatario (ad es: spese condominiali).

Questa tipologia di contratto è soggetta ad obbligo di registrazione, le cui imposte sono a carico sempre del comodatario. Naturalmente, al termine dell’accordo stipulato, il comodatario è tenuto a restituire l’immobile al proprietario. A differenza del comodato, l’ospitalità non richiede la stipula di un contratto tra proprietario e ospite. Inoltre, contrariamente al contratto di comodato che obbliga il soggetto a lasciare la casa entro un determinato periodo di tempo, con l’ospitalità l’inquilino ha la possibilità di ospitare in casa la persona senza limiti di tempo. Ciononostante, la legge prevede sia per il proprietario che per l’ospite una serie di obblighi e doveri.

Ospitalità: cosa prevede la legge

Per chi decide di ospitare una persona in casa in affitto e per chi decide di farsi ospitare in casa, la legge prevede un serie di diritti e doveri nei confronti di Comune e Questura a cui è fondamentale sottostare non solo per tutelarsi vicendevolmente, ma anche per evitare di incorrere in sanzioni penali o eventuali ripercussioni.

Diritti e doveri del proprietario

Per il proprietario, i diritti e i doveri previsti dalla legge sono:

  • la possibilità di mandare via un ospite con residenza in qualsiasi momento il proprietario dell’immobile lo voglia, a patto che lo sfrutto avvenga senza violenza;
  • quando l’ospitalità dura per un periodo inferiore ai 30 giorni, non ci sono obblighi di comunicazione;
  • quando, invece, la permanenza si protrae per oltre 30 giorni, il proprietario ha l’obbligo di comunicarlo alle autorità di Pubblica Sicurezza entro 48 ore, tramite una dichiarazione di ospitalità o cessione di fabbricato;
  • decade l’obbligo della dichiarazione di ospitalità nel momento in cui proprietario e ospite stipulano un contratto di comodato d’uso scritto e registrato. In questo caso, è compito dell’Agenzia delle Entrate comunicare al Ministero le informazioni utili, tramite i propri servizi telematici.

È bene precisare che, se l’ospite è una persona extracomunitaria, l’obbligo di comunicazione sussiste per il proprietario anche quando l’ospitalità dura meno di 30 giorni. Anche in questo caso, la comunicazione deve essere effettuata entro 48 ore dall’arrivo in casa del soggetto.

Diritti e doveri dell’ospitato

Per quanto riguarda l’ospitato, quindi colui che decide di farsi ospitare in casa, la legge prevede i seguenti diritti e doveri:

  • avere cura dell’immobile e rispettare eventuali coinquilini;
  • quando l’ospite permane nella casa per molti mesi, da ospitalità temporanea si inizia a parlare di ospitalità di carattere abituale. A questo punto, sussiste l’obbligo giuridico di residenza. In questo caso, l’ospite è tenuto a recarsi all’Ufficio Anagrafe del Comune in cui abita e richiedere il cambio di residenza o domicilio. Nella dichiarazione di residenza il soggetto deve specificare a che titolo occupa la casa: contratto di locazione, ospitalità, comodato d’uso;
  • il soggetto ospitato è tenuto a lasciare l’appartamento in qualsiasi momento gli venga richiesto dal proprietario, altrimenti potrebbe correre il rischio di essere accusato di violazione di domicilio.

Il passaggio da ospitalità a sublocazione: come funziona

Dopo un certo periodo di tempo, può succedere che il soggetto ospitato passi dall’essere ospite all’essere un sublocatario. Questa condizione si verifica quando il proprietario di casa o l’inquilino decide di continuare ad ospitare in casa a pagamento il soggetto. Questo significa che in cambio dell’ospitalità, fino a quel momento gratuita, viene richiesto il pagamento di un canone d’affitto. Naturalmente, il passaggio da ospitalità a sublocazione è possibile solo se nel modello del contratto di locazione che è stato compilato e stipulato non figura la clausola che vieta l’esercizio della sublocazione. Al momento esistono due tipologie di sublocazione:

  • la sublocazione completa dell’immobile già affittato che è possibile solo quando il proprietario di casa dà il consenso;
  • la sublocazione parziale che, in assenza di clausole specifiche, consente all’inquilino stesso di subaffittare l’immobile ad un terzo soggetto.

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Vuoi saperne di più sulla possibilità di ospitare una persona in una casa in affitto? Ecco alcune informazioni aggiuntive.

Quanto tempo si può ospitare una persona?

È possibile ospitare una persona nella propria casa, che sia di proprietà o in affitto, per il tempo che si desidera. La legge non pone, quindi, limiti di tempo al principio di ospitalità. Questo significa che l’ospite può usufruire dell’immobile sia per 3 giorni che per 3 anni e nessuno può privarlo di tale diritto.

Come ottenere la residenza da ospite?

L’ospite può ottenere la residenza recandosi presso l’ufficio anagrafe del Comune in cui abita e richiedendo il cambio di residenza o domicilio. La dichiarazione di residenza deve riportare anche a quale titolo il soggetto occupa la casa.

Chi può dare ospitalità?

Attualmente, possono dare ospitalità sia i proprietari di immobili sia i conduttori o inquilini di immobili oppure stanze in affitto. L’ospitalità non ha limiti di tempo, quindi la sua durata dipende dal volere del proprietario dell’immobile o dal conduttore.

Cosa comporta ospitare in casa?

Ospitare una persona in casa comporta obblighi e doveri sia per il proprietario/conduttore che per l’ospite. Tra i doveri previsti dalla legge ci sono, per esempio, l’obbligo di comunicare la presenza dell’ospite in casa e l’obbligo di abbandonare l’immobile quando richiesto dal proprietario.

Il titolare può registrare presso l’Agenzia delle Entrate un contratto che sia già stato firmato in maniera digitale. Idealista offre ai proprietari e agli agenti immobiliari un servizio gratuito per la creazione di contratti di affitto con firma online.

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