
Quanto consumano i termosifoni? Rispondere a questa domanda in modo secco e preciso è molto complesso. Tuttavia, determinando il livello di incidenza di una serie di fattori, si può arrivare a fornire una stima indicativa.
Per calcolare il consumo mensile di un radiatore installato in una casa ci si può chiedere: quanto costa 1 ora di riscaldamento? Conoscendo la fonte energetica impiegata per attivare l’impianto, il consumo orario medio e la superficie da riscaldare, determinare i costi che avremo in bolletta è possibile nonché utile a capire quali misure adottare per ridurre i costi e lo spreco energetico.
Quali fattori determinano il consumo di un termosifone?
La difficoltà nello stabilire quanto consumano i termosifoni è data dall’insieme di tutte le variabili in gioco che portano la spesa mensile a lievitare o ad abbassarsi. I fattori che incidono sulla spesa mensile sono:
- efficienza termica: garantire un ottimo livello di isolamento termico integrando ad esempio un cappotto interno o esterno serve per trattenere il calore nell’edificio così da non dover impegnare la caldaia sempre al massimo della potenza;
- tipo di caldaia installata: il funzionamento a gas o ad elettricità dell’impianto determinano spese differenti;
- grandezza degli ambienti: l’ampiezza e l’altezza degli ambienti da riscaldare influiscono sui costi in modo considerevole;
- tipologia di termosifone: la realizzazione in ghisa, acciaio o alluminio si traduce in prestazioni diverse quando si parla di trasmissione di calore e velocità nel riscaldamento.
Pertanto, più dettagli concorrono nel cercare di spiegare quanto consumano i termosifoni: ogni sistema ha le sue specificità costruttive che si traducono in prestazioni più o meno performanti.
Quanto consumano i termosifoni a gas?
Presentare una stima generica valida per rispondere alla domanda “quanto costa riscaldare un appartamento di 100 metri quadri” è piuttosto complesso, per via dei diversi parametri da considerare.
Provando a fare un esempio astratto su quanto consumano i termosifoni azionati da una caldaia a gas metano di potenza pari a 24 kW, il prezzo del metano a novembre 2023 è fissato sui 0,455089 €/Smc nel mercato tutelato (standard metro cubo). Per riscaldare 100 m2 di abitazione sono necessari approssimativamente 5,23 kW.
Quanto consumano i termosifoni in questa situazione? Ricordando che il costo medio di 1 kW per alimentare la caldaia a gas metano è di 0,11€/kWh, basta moltiplicare questo dato per 5,23 kW così da ottenere un costo medio orario di 0,57 €/h, associabile ad un termosifone di potenza pari a 1 kW.

Quanto costano 10 ore di termosifoni?
Prendendo sempre come modello un appartamento di 100 m2 con riscaldamento a metano, il costo per riscaldare tutto l’immobile per 10 ore si aggira attorno ai 6 euro.
Quanto consuma un termosifone elettrico?
Facendo un esempio con un radiatore da 1 kW, per ipotizzare il consumo e la spesa dopo un’ora di attività per un contratto con tariffa monoraria gestita dal mercato tutelato, il prezzo dell’energia elettrica è stabilito trimestralmente e, a dicembre 2023, è pari a 0,15791 €/kWh.
Ipotizzando che il termosifone venga azionato per 1 ora alla massima potenza, nonostante sia un’operazione rara nella realtà, moltiplicando la capacità del termosifone col prezzo stabilito da ARERA per l’elettricità, la spesa per l’accensione di questo radiatore elettrico si aggira attorno ai 0,15/0,16 € ogni ora.
Tipologie di impianti a cui si appoggiano i termosifoni
Per gli immobili che dispongono di riscaldamento autonomo, le possibilità offerte dal mercato per ciò che riguarda le caldaie e i generatori di calore per la casa sono molto variegate. Tra gli impianti più diffusi è bene menzionare i seguenti:
- caldaie a metano;
- caldaie elettriche;
- caldaie a condensazione;
- impianti solari termici;
- caldaie a combustibile fossile (pellet o legna);
- generatore a pompa di calore.
In merito a quest’ultimo dispositivo, le temperature di mandata dei termosifoni arrivano fino ai 65°C e necessitano di pompe di calore professionali, le uniche che riescono a superare i 50°C di temperatura di mandata. Allo stesso modo, il mercato mette a disposizione dei radiatori a bassa temperatura, che abbassano il loro fabbisogno a 40°C.
Come altri generatori di calore, naturalmente slegati dal funzionamento dei termosifoni, ma che possono integrare degli impianti che non coprono l’intera superficie di casa, esistono stufe a pellet e camini, (a bioetanolo, a gas ed elettrici le versioni più diffuse).
Allo stesso modo, il condizionatore a pompa di calore impiegato per l’erogazione di aria calda è una soluzione integrativa più adatta laddove il riscaldamento autonomo dei termosifoni non è utilizzato frequentemente da chi vive nell’immobile.

Come impostare al meglio i termosifoni
Capire quanto consumano i termosifoni e intervenire per ridurre la dispersione di energia è realizzabile grazie all’uso consapevole del proprio impianto di riscaldamento. Ecco alcuni suggerimenti utili per permettere ai termosifoni di lavorare nel modo più efficiente possibile:
- manutenzione costante: le diverse componenti dei termosifoni necessitano di un monitoraggio continuo per garantirne il corretto funzionamento nel tempo;
- regolazione del termostato: disporre di un avanzato sistema per la gestione delle temperature agevola il mantenimento di una temperatura equilibrata senza utilizzare tutto il giorno la caldaia (grazie ad accensioni e spegnimenti programmati);
- sfiatare i caloriferi: lo spurgo dei termosifoni all’inizio della stagione invernale è un procedimento utile per far funzionare gli apparecchi senza inutili sprechi di energia;
- rimuovere gli ostacoli: far circolare l’aria calda coprendo gli ambienti interni in altezza e in lunghezza è fondamentale per evitare un aumento nei consumi;
- installare pannelli riflettenti: da applicare tra muro e termosifone per ragioni di isolamento termico;
- schermare le finestre: tapparelle e sistemi oscuranti svolgono questa funzione di ulteriore protezione dagli sbalzi termici.
Studiare le proprie abitudini e determinare di conseguenza gli orari migliori per l’accensione dei caloriferi, anche a seconda del contratto stipulato (fascia monoraria o bioraria), è il miglior metodo per poter abbattere i costi in bolletta e i consumi energetici.
Quanto bisogna accendere i termosifoni per risparmiare?
Mantenere la caldaia in funzione in modo continuo durante la giornata permette di evitare bruschi cambiamenti di temperatura quando è necessario riscaldare un ambiente più freddo. Attivando il sistema di riscaldamento a bassa potenza per periodi prolungati durante il giorno, l'obiettivo diventa mantenere costante la temperatura negli spazi interni attraverso il riscaldamento radiante dei termosifoni. A tal riguardo, l'impiego di programmi di controllo di un termostato consente di ottimizzare notevolmente i consumi energetici.
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