Le spese sostenute per gli addetti all’assistenza alle persone non autosufficienti e certificate come non autosufficienti negli adempimenti quotidiani secondo quanto previsto dalla legge 104 sono detraibili dall’IRPEF nella misura del 19%. Questo importante riconoscimento fiscale si inserisce in un quadro di sostegno alle famiglie e agli individui che affrontano la sfida quotidiana di assistere i propri cari in condizioni di non autosufficienza. Attraverso questa agevolazione, lo Stato intende alleggerire il carico economico che questa assistenza comporta, sottolineando l'importanza di garantire dignità e qualità di vita a chi si trova in queste condizioni vulnerabili.
Quanto si detrae dai contributi per la badante?
La legge italiana prevede che le spese sostenute per il personale addetto all'assistenza di persone non autosufficienti siano oggetto di una detrazione fiscale. Nello specifico, è possibile detrarre il 19% delle spese sostenute, fino ad un tetto massimo di 2.100€ all'anno e a condizione che il contribuente abbia un reddito complessivo inferiore a 40.000€.
Per accedere a questa agevolazione, è necessario che il badante sia regolarmente assunto, con contratto di lavoro e che i contributi previdenziali siano versati secondo le normative vigenti. Inoltre, la persona assistita deve essere riconosciuta come non autosufficiente nelle attività quotidiane, un requisito indispensabile per l'applicazione della detrazione.
Ad esempio, se si sono versati 4.000€ di contributi per la badante, la detrazione ammonterà a 760€ (19% di 4.000€):
- spese per la badante: 4.000€
- detrazione (19%): 760€
- ipotizzando un’imposta lorda sul reddito: 10.000€
- Imposta netta: 9.240€ (10.000€ - 760€)
Chi scarica le spese della badante?
Ma chi può detrarre i contributi della badante? La detrazione spetta al contribuente che ha effettivamente sostenuto la spesa per l'assistenza, indipendentemente dal fatto che sia direttamente il soggetto assistito o un familiare che ne cura gli interessi. Si possono quindi verificare alcuni casi:
- figli che assistono i genitori non autosufficienti: se un figlio sostiene le spese per la badante dei propri genitori non autosufficienti, può beneficiare della detrazione, anche se non convive con essi. Questo avviene anche quando egli non è fiscalmente a carico;
- coniugi: analogamente, il marito o la moglie può detrarre le spese sostenute per l'assistenza dell'altro, a prescindere dalla convivenza e dalla proprietà dell'abitazione;
- soggetto assistito: se il diretto interessato sostiene le spese per la propria assistenza, può detrarre queste spese dal proprio reddito, purché rispetti i criteri di non autosufficienza e di limiti di reddito imponibile.
Le detrazioni della badante per una persona non autosufficiente possono essere richieste solo quando le spese vengono sostenute attraverso sistemi di pagamento tracciabili: questo significa che l’avvenuto pagamento può essere attestato mediante una fattura, una ricevuta fiscale o un qualsiasi documento commerciale fornito da parte di chi riceve un onorario in cambio della prestazione di servizio.
C’è una detrazione per le spese del centro diurno per anziani?
La detrazione fiscale per le spese di assistenza a persone non autosufficienti si estende oltre il classico rapporto di lavoro con una badante: infatti, anche il supporto viene fornito da enti come case di cura o di riposo, cooperative di servizi o agenzie interinali, i contribuenti hanno diritto alla detrazione fiscale.
Tuttavia, per accedere a tale beneficio, è fondamentale che la documentazione fornita da sia chiara e dettagliata: nel caso delle case di cura o di riposo, ad esempio, è necessario che i corrispettivi legati strettamente all’assistenza siano ben distinti da eventuali altre prestazioni.
Analogamente, quando l'assistenza è prestata da una cooperativa di servizi o un’agenzia interinale, la documentazione deve precisare con accuratezza la natura del servizio reso e la qualifica contrattuale del lavoratore. Questo livello di dettaglio nella documentazione è cruciale per garantire la trasparenza e permettere ai contribuenti di beneficiare appieno delle agevolazioni fiscali previste, assicurando che ogni spesa sia adeguatamente tracciata e riconosciuta ai fini della detrazione
Dove indicare nel 730 la spesa della badante?
Le spese per la badante possono essere indicate nel modello 730 in due sezioni diverse, a seconda della tipologia di spesa:
- sezione "Oneri detraibili" (righe da E8 a E10): qui si possono detrarre le spese per i contributi previdenziali e assistenziali versati per la badante, con il codice 15. L'importo da detrarre è quello indicato nella Certificazione Unica (CU) del datore di lavoro, nel campo "Contributi previdenziali e assistenziali per addetti ai servizi domestici e familiari”. Si ricorda che è importante conservare la CU per poterla esibire in caso di controlli;
- sezione "Spese per addetti all'assistenza personale e domestica" (riga RP8): qui possono essere indicate le spese per la retribuzione della badante, con il codice 12. L'importo da detrarre è quello effettivamente pagato al badante, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali. Anche in questo caso è importante conservare le ricevute o le fatture delle spese sostenute per poterle esibire in caso di controlli.
Si ricorda che la detrazione TFR del badante può essere richiesta nel modello 730 del datore di lavoro ossia chiunque sostenga le spese per corrispondere quanto previsto e concordato per l’attività di assistenza.
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