Le nuove regole del decreto Coesione
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Novità in merito alla congruità della manodopera per i lavori edili. Dopo gli obblighi introdotti nel 2021 e le ulteriori disposizioni del decreto Pnrr, ora il decreto Coesione approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 30 aprile ha previsto una stretta contro il lavoro nero nelle ristrutturazioni edilizie. Ad essere interessati sia i lavori pubblici di piccola entità che quelli privati. Per questi ultimi, in particolare, i proprietari di casa che per interventi da 70mila euro di importo in su si rivolgono a imprese irregolari rischiano una multa che va da 1.000 fino a 5.000 euro

Congruità manodopera, le novità 2024 per i privati

Come sottolineato dal Sole 24 Ore, per i lavori privati, secondo le ultime disposizioni, va ad abbassarsi la soglia di importo complessivo per la verifica di congruità (l’analisi del costo della manodopera rispetto a quello dell’intervento), che da 500mila euro scende a 70mila euro. Per chi non utilizza manodopera in regola scatta una multa fino a 5mila euro

Congruità manodopera per i lavori pubblici

Per quanto riguarda invece i cantieri pubblici, i controlli non saranno più legati esclusivamente agli interventi sopra i 150mila euro, ma saranno generalizzati, per tutti i lavori pubblici, indipendentemente dalla dimensione del cantiere.

Congruità della manodopera per lavori dai 70.000 euro in su

Secondo quanto previsto dal decreto Coesione, in assenza di esito positivo della verifica o di previa regolarizzazione della posizione da parte dell’impresa affidataria dei lavori, per i lavori privati di valore complessivo da 70mila euro in su il versamento del saldo finale determina la sanzione amministrativa da 1.000 a 5.000 euro a carico del committente

I proprietari di casa che affrontano delle ristrutturazioni edilizie di importo che va dai 70.000 euro in su devono quindi ricevere dall’impresa edile l’attestato di congruità prima del saldo finale dei lavori, in caso contrario rischiano una sanzione che va da 1.000 fino a 5.000 euro. Prima di pagare il saldo finale dei lavori, dunque, il committente deve verificare che l’impresa sia regolare o che abbia regolarizzato le posizioni in nero, altrimenti incorre nella sanzione.
 

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