
Se il coniuge non assegnatario non trova subito una nuova abitazione, formalmente non è obbligato a cambiare residenza, purché il coniuge assegnatario accetti di ospitarlo temporaneamente. In caso di separazione coniugale sono tanti i quesiti e i cambiamenti che possono coinvolgere i soggetti che ne sono implicati. Difatti, nella maggior parte dei casi diventa necessario il trasferimento di uno dei due coniugi in una nuova abitazione ma questo implica sempre il cambio di residenza? Scopriamo cosa prevede la legge e le normative in vigore.
Quando uno si separa deve cambiare residenza?
Uno dei doveri dal matrimonio è la coabitazione (art. 143 cod. civ.). La legge n. 76/2016 prevede l’obbligo di convivenza anche per le unioni civili omosessuali e per le coppie di fatto registrate. Quest’obbligo cessa con la separazione (o con lo scioglimento dell’unione civile o del contratto di convivenza) nel momento in cui il Presidente del Tribunale conferisce ai coniugi la possibilità di vivere separati e assegna la casa familiare ad uno dei due. Quindi, il giudice autorizza i coniugi a vivere separati ma non li obbliga e di conseguenza non è richiesto il cambio di residenza dopo la separazione, nemmeno se consensuale, purché il coniuge destinatario della casa familiare accetti di far alloggiare l’altro per un breve periodo di tempo.
È possibile cambiare la residenza prima della separazione?
Un’altra importante questione che dev’essere specificata è se sia possibile cambiare la residenza prima della separazione. La legge stabilisce che non è possibile decidere autonomamente di abbandonare il tetto coniugale e solo il giudice, quando pronuncia la separazione, può dare l’autorizzazione a vivere separati, permettendo l’allontanamento dalla residenza coniugale.
Cosa succede se si lascia la residenza di famiglia prima della separazione legale? L’abbandono del tetto coniugale
Nel caso in cui uno dei due coniugi lasci l’abitazione di famiglia prima di aver ottenuto la separazione legale commette un'infrazione dei doveri matrimoniali, dunque è un illecito civile. Nel caso di abbandono del tetto coniugale di uno dei due coniugi, la legge prevede come conseguenza la possibilità dell'addebito della separazione.

Quando è obbligatorio il cambio di residenza?
Notificare il cambio della dimora abituale è un obbligatorio per legge e, in caso di “inconciliabilità” e in presenza di figli minori, è previsto l’obbligo di comunicare l’eventuale cambio di residenza all’altro coniuge. Con l’articolo 337 del codice civile, si stabilisce che è obbligatorio comunicare il cambio di residenza entro trenta giorni. Inoltre, “la mancata comunicazione obbliga al risarcimento del danno eventualmente verificatosi a carico del coniuge o dei figli per la difficoltà di reperire il soggetto”.
Separazione legale, divorzio e separazione di fatto: quali sono le differenze?
Tra la separazione legale, il divorzio e la separazione di fatto esistono delle differenze fondamentali. Difatti, la separazione legale, disciplinata dal Codice Civile, articolo 150 e successivi, non fa terminare il matrimonio e non cancella neanche lo status giuridico di coniuge ma, con la separazione, termina l’obbligo di fedeltà e di coabitazione. Inoltre, a differenza del divorzio, la separazione è un passaggio di transizione ed è concessa la possibilità di riconciliazione tra i due coniugi senza formalità. Una situazione ancora differente è la separazione di fatto, che al contrario della separazione legale, non causa effetti sulle relazioni e sui beni dei coniugi.
Cosa avviene con la separazione legale: le disposizioni di legge
Può succedere che non tutti i coniugi riescano a trovare degli accordi utili per stabilire un nuovo equilibrio, perciò, in caso di controversie tra i due, è previsto l’intervento di un giudice con poteri decisionali. Questa azione decisionale si interessa di:
- conferire la concessione per la coabitazione separata,
- stabilire le condizioni dell’affidamento dei figli minori e l’attribuzione della casa familiare a uno dei due consorti,
- pattuire eventualmente gli assegni di mantenimento.

Le conseguenze della separazione sullo stato di famiglia e sul reddito
Dal momento in cui si è separati legalmente vi sono delle conseguenze che si riflettono sullo stato di famiglia e sul reddito. Infatti, dal momento che la separazione legale comporta il dissolvimento del nucleo familiare e che prevede anche un cambiamento nello stato di famiglia, (il documento che riepiloga i dati relativi alla famiglia anagrafica), questa andrà ad influire:
- sui calcoli dell’Isee,
- sul reddito,
- sulle agevolazioni fiscali.
Per ottenere l’aggiornamento dello stato di famiglia è necessario che la domanda sia presentata presso l’anagrafe del comune dove si vuole traslocare, il quale disporrà l’invio della Polizia Municipale per effettuare i relativi accertamenti.
Cosa succede se si continua ad alloggiare nella stessa abitazione se si è separati legalmente?
Nonostante non vi sia l’obbligo imminente di lasciare l’abitazione coniugale, alloggiare nella stessa casa oltre il tempo necessario, potrebbe essere interpretato come un comportamento riconciliativo. Ciò fa correre il rischio di rendere vano il procedimento di separazione, in quanto l’art. 157 cod. civ. stabilisce che “i coniugi possono di comune accordo far cessare gli effetti della sentenza di separazione (…) con un comportamento non equivoco che sia incompatibile con lo stato di separazione”.
Come richiedere il cambio di residenza dopo la separazione consensuale
Per richiedere il cambio di residenza dopo la separazione consensuale, il coniuge non assegnatario deve dimostrare di abitare con regolarità nella nuova abitazione, ad esempio presentando un contratto di affitto a suo nome o un altro documento utile a questo fine. Inoltre, è necessario farsi trovare in casa nel momento in cui i vigili passeranno per controllare se effettivamente il soggetto abita presso l’indirizzo che ha dichiarato in comune. Nell’eventualità che ciò non si verifichi, il consorte assegnatario può comunicare al Comune che l’altro non dimora più nella casa familiare, includendo il provvedimento di separazione e aprendo in questo modo la procedura di irreperibilità.
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