
Con il decreto Omnibus il Governo italiano ha inasprito la cosiddetta flat tax sui super ricchi, ovvero l’importo annuale forfettario che i “paperoni” che spostano la propria residenza dll’estero all’Italia devono versare al fisco italiano. Si passa da 100 mila euro a 200 mila annui, e c’è chi crede che ciò possa costituire un disincentivo e influenzare negativamente il mercato immobiliare italiano. Probabilmente non sarà così; ecco perché.
Flat tax per i super ricchi a 200 mila euro
Il Governo italiano ha approvato l'aumento dell'importo della tassa fissa sulle rendite estere per le persone fisiche che trasferiscono la loro residenza fiscale nel Paese, portandola a 200.000 euro annuali, rispetto ai 100.000 euro stabiliti quando questo incentivo fu introdotto nel 2017 per attrarre grandi patrimoni. Tale decisione all’epoca aveva fatto preoccupare per il possibile effetto inflazionistico sui prezzi immobiliari nelle principali città di destinazione; oggi l’effetto potrebbe essere opposto.
La ragione di tale decisione da parte dell’esecutivo di Giorgia Meloni è la necessità di ridurre sostanzialmente il deficit di bilancio, che nell'ultimo anno ha raggiunto il 7,4% del PIL e che l'Unione Europea prevede si attesterà al 4,4% entro la fine dell'anno, ben al di sopra dell'obiettivo del 3% per i Ventisette. Infatti, lo scorso giugno, Bruxelles ha aperto una procedura di deficit eccessivo contro l'Italia, così come contro altri sei paesi, che saranno soggetti a misure correttive e dovranno realizzare un aggiustamento annuale dello 0,5% del PIL. L’aumento della flat tax dei “paperoni” stranieri è tra queste.
Aumenta la flat tax per i super ricchi: gli effetti sul mercato immobiliare
Tra coloro che hanno beneficiato della flat tax a 100 mila euro voluta dal governo Renzi si contano 98 paperoni nell’anno di introduzione, il 2017, saliti a 263 nel 2018, per poi arrivare a 429 nel 2019, nel 2020 salire a 790 e a superare i 1300 nel 2021.
L’aumento dell’aliquota forfettaria, che di fatto raddoppia, solo apparentemente è un inasprimento delle condizioni fiscali dei paperoni: si parla infatti di persone ultra ricche (con disponibilità superiore ai 30 milioni di dollari) per le quali un aumento di questo tipo costituisce un danno davvero lieve. Di fatto, dato il livello di reddito di costoro, la tassa sostitutiva rimane, in proporzione, molto più conveniente rispetto alle normali aliquote fiscali. Ad esempio, calcola Avvenire, 200 mila euro sarebbero le tasse pagate da chi guadagna 480 mila euro lordi (partendo da aliquota al 23 per cento fino al 43 per cento). Tale importo potrebbe essere pagato anche da chi guadagna due milioni di euro, costituendo una quota del 10 per cento dei redditi, o dieci milioni di euro, rappresentando il 2 per cento di aliquota. Una tassa sicuramente conveniente, ancorchè raddoppiata.
L’Italia resta una destinazione immobiliare ambita
Secondo la società di consulenza britannica per l'immigrazione Henley&Partners, citata da Corriere.it, tassa o non tassa l'Italia potrebbe diventare la principale destinazione europea del 2024 per i milionari su scala globale, superando Svizzera, Grecia e Portogallo. Lo studio prevede che quest'anno si trasferiranno in Italia 2.200 persone con almeno 1 milione di dollari di patrimonio liquido investibile.
Secondo il Wealth Report 2024 di Knight Frank, inoltre, negli ultimi anni, e proprio grazie alla flat tax, sono aumentati gli Ultra high net worth individual, ovvero super ricchi con una disponibilità superiore ai 30 milioni di dollari, che si aggiudicano attici a Milano abitati come prima casa. Ciò è considerato tra le cause dell’aumento dei prezzi immobiliari a Milano; aumento che potrebbe ora rallentare ma che difficilmente si fermerà, considerato che il segmento del lusso, da sempre, è caratterizzato da un’alta anelasticità della domanda.
Secondo l'Attitude Survey di Knight Frank, inoltre, le preferenze dei ricchi per l'immobiliare milanese si orienta sulle cosiddette proprietà trofeo e appartamenti vicino al centro, che i miliardari si aggiudicano in mancanza di stock immobiliare più moderno. Secondo il sondaggio, condotto tra clienti, consulenti bancari e family officer da Knight Frank, il 4% degli intervistati ha indicato l’Italia come località preferenziale per comprare una casa.
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