
Nella riunione dei ministri del 7 marzo, il Consiglio dei Ministri guidato da Giorgia Meloni ha deciso di fare ricorso di incostituzionalità e di portare davanti alla Consulta il nuovo codice del turismo della Regione Toscana. L'obiettivo della normativa, caldeggiata in primis dall'amministrazione comunale di Firenze, è quello di mettere un freno all'overtourism e di regolare gli affitti brevi. Secondo il governo, si tratta però di una violazione del principio della libertà impresa.
In un comunicato stampa diffuso al termine del Cdm, il governo ha deciso di impugnare il "Testo unico del Turismo" del 31 dicembre 2024, soprattutto per gli articoli che consentono ai Comuni ad alta densità turistica di introdurre dei limiti agli affitti brevi. Secondo il governo le disposizioni sarebbero "in contrasto con la normativa statale ed europea in materia di libertà di impresa, concorrenza, ordinamento civile e penale, tutela del patrimonio culturale e profession"" violando "violano gli articoli 3, 41, 42, 117, primo comma, secondo comma lettere e), l) ed s), e terzo comma della Costituzione"
Ma non è l'unica legge impugnata della Toscana. Il CDM ha deciso di portare alla Corte costituzionale anche la legge n 7 del 17/01/2025 "Disposizioni correttiva in materia di di rifugi escursionistici e di affittacamere e bed and breakfast". Anche in questo caso, lla normativa è considerata incostituzionale.
Le reazioni della Regione Toscana
Non si sono fatte attendere le reazioni da parte della Regione Toscana. Il presidente Eugenio Giani si dice sorpreso e parla di "clamorosa scelta del governo".
"L'approccio della legge regionale è stato quello del buonsenso, del confronto e della concertazione con le categorie economiche. La legge fornisce una visione equilibrata del governo dei flussi turistici, un'attenzione alle esigenze dei residenti delle grandi città e responsabilizza i Comuni".
A commentare anche la sindaca di Firenze Sara Funaro. "Dal Governo ci saremmo aspettati un intervento normativo sul turismo che fornisse strumenti concreti ai Comuni, e invece va contro a una legge che dà finalmente le risposte di cui abbiamo bisogno
Le associazioni di appartamenti turistici
Di completo tenore la reazione di Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia e Ceo di ApartmentsFlorence. “Le locazioni brevi sono una realtà essenziale per l’accoglienza turistica in Italia. Limitare questa attività - dice Fagnoni - significa colpire non solo gli imprenditori del settore, ma anche un indotto che coinvolge migliaia di lavoratori. Adesso vedremo cosa deciderà la Corte Costituzionale, ma siamo fiduciosi perché siamo da sempre convinti che la Regione abbia illegittimamente legiferato sugli affitti brevi
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