Il 2025 conferma un’evoluzione sostanziale del panorama immobiliare italiano ed europeo: la casa non è più solo un bene rifugio o un “indirizzo prestigioso”, ma un contenitore di esperienze, relazioni e benessere. Da un lato, la domanda di nuove costruzioni in Italia si orienta sempre più verso soluzioni sostenibili, tecnologicamente avanzate e ricche di servizi; dall’altro, un’indagine HousingAnywhere su oltre 3.100 giovani europei fotografa il delicato equilibrio tra il desiderio di indipendenza abitativa e la realtà economica che spesso impone la condivisione.
L’acquisto del nuovo in Italia: qualità di vita al centro
Secondo il New Build Survey 2025 di Savills, il compratore tipo di un immobile nuovo in Italia ha tra i 36 e i 65 anni, un’occupazione stabile e un budget medio fino a 450.000 euro. La motivazione principale? Credenziali green (25%), seguite da qualità costruttiva e dotazioni (23%) e dall’evitare ristrutturazioni (21%).
Ma più che i metri quadri, a guidare la scelta è ciò che la casa consente di vivere: comfort, connessioni, comunità e servizi integrati.
Il dato interessante è che questo approccio “life-centered” si riscontra in tutte le fasce d’età:
- Under 35: prima casa, outdoor imprescindibile, sostenibilità e tecnologia non negoziabili.
- 36-45: casa più grande per la famiglia, apertura alla riduzione dello spazio pur di mantenere standard green e tecnologici.
- 46-64: bilanciamento tra sicurezza, servizi e possibilità di spostarsi in zone meno centrali.
- Over 65: downsizing e vicinanza alla famiglia, con forte attenzione a parcheggi privati e automazione per il benessere.
Il lato “affitto”: giovani tra condivisione e autonomia
Se nel mercato dell’acquisto la sostenibilità e i servizi guidano la scelta, nel mercato dell’affitto la fotografia è più frammentata.
Lo studio HousingAnywhere evidenzia che il 52% dei giovani europei che condividono casa preferirebbe vivere da solo, ma spesso non può permetterselo per i costi elevati. In Italia, il 49% vive in appartamenti condivisi – uno dei valori più alti in Europa – e solo il 16,5% abita da solo.
Il desiderio di indipendenza cresce con l’età: dal 46% tra i 18-20 anni al 61% nella fascia 30-34. Le differenze culturali e di mercato sono marcate: nei Paesi Bassi il 60% degli intervistati preferirebbe vivere da solo, in Germania il 56%, mentre in Italia e Spagna la percentuale scende sotto il 50%, complice una maggiore accettazione sociale della convivenza.
Prezzi e ostacoli comuni
Che si parli di acquisto o affitto, il fattore economico resta il principale freno:
- Acquisto: squilibrio percepito tra prezzo e qualità è il problema numero uno per tutti i gruppi di età (dal 33% degli over 65 al 64% degli under 35).
- Affitto: in città come Amsterdam un appartamento arredato arriva a €2.685/mese, a Milano €1.800/mese.
Non sorprende che in Italia il 22% dei giovani in cerca di casa viva ancora con i genitori – una delle percentuali più alte d’Europa.
Le direttrici per il futuro
Le due ricerche offrono spunti convergenti:
- Servizi e flessibilità – dagli spazi outdoor alla sicurezza 24/7, fino alle soluzioni di mobilità elettrica.
- Progetti diversificati – mix di co-living, micro-appartamenti e soluzioni green per rispondere alle diverse fasi della vita.
- Approccio olistico – la casa non è solo un bene, ma parte di un “ecosistema di vita” che deve essere sostenibile, ben connesso e socialmente stimolante.
Come sintetizza Antonio Intini, CEO di HousingAnywhere, “è importante che il mercato sappia rispondere sia alle esigenze di chi cerca indipendenza sia a quelle di chi preferisce la condivisione”.
Questo quadro mostra un punto di incontro tra il nuovo residenziale e il mercato degli affitti: l’alloggio del futuro dovrà essere modulare, flessibile e capace di adattarsi alle esigenze dell’inquilino o del proprietario lungo l’arco della vita.
per commentare devi effettuare il login con il tuo account