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È in discussione in questi giorni al Parlamento Europeo, la singolare proposta di legge secondo cui la marijuana avrebbe un ruolo fondamentale nella lotta all'inquinamento. Le ragioni sono strettamente climatiche: la Cannabis sativa, infatti, è una delle piante che assorbe più CO2 al mondo e a parità di volume potrebbe diventare il polmone di cui molti centri urbani avrebbero un disperato bisogno (Milano e Torino in testa). Sarebbe quasi come avere "un bosco in città". 

Per questo motivo la proposta di legge prevede che per tutti i possessori di almeno un balcone o un terrazzo, sarà obbligatorio piantare da uno a tre esemplari di Cannabis sativa con altezza finale compresa tra 150 e 170 centimetri (escluso sottovaso). Ai cittadini verrà spedito un kit con la semenza e le istruzioni per pianificare il mantenimento della pianta - il vegetale infatti dovrà essere innaffiato almeno una volta al giorno. Dopodiché, dal 1° marzo 2018, partiranno le verifiche domiciliari da parte della Polizia Municipale e coloro i quali non si atterranno alle misure indicate incorreranno in sanzioni dai 250 ai 500 euro. 

“L’Italia ha un ruolo fondamentale, così come Spagna e Grecia”, dicono dal Parlamento Europeo. “Si tratta di paesi con un clima soleggiato per molti mesi l’anno e saranno loro a portarsi sulle spalle il peso di una grossa responsabilità comunitaria, cioè la produzione di una risorsa tra le più preziose: l’ossigeno che respiriamo”. Sarà ovviamente vietato - almeno qui in Italia - tagliare i fiori e farli seccare per il consumo di THC, tuttora considerata pratica illegale con quantità superiori a 0,5 g.

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Sergio
5 Aprile 2020, 13:16

Vorrei sapere se vale anche per la misura alternativa (detenzione domiciliare, sostenuto dal S. E. R. T)

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