
Crescono nel primo trimestre le erogazioni di mutui, ma si riscontra un deciso calo nelle richieste di nuovi contratti e surroghe. La fotografia di Tecnocasa e del barometro Crif.
Mutui, erogazioni in aumento dell’1,2%
Secondo gli ultimi dati di Banca d’Italia, le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 11.172 milioni di euro nel primo trimestre 2019. Rispetto allo stesso trimestre del 2018, nota l’Ufficio Studi Tecnocasa, si registra una crescita delle erogazioni pari a +1,2%, per un controvalore di oltre 127 milioni di euro. Dati che da un lato confermano il trend di crescita dei volumi trimestre su trimestre, dall’altra segnano un rallentamento del tasso di crescita che nei due periodi precedenti mostrava aumenti a doppia cifra.
Analizzando nel dettaglio i dati relativi alle erogazioni di mutui in Italia si scopre che crescono del +4,2% le operazioni di mutuo a supporto di un acquisto immobiliare. Calano invece del -14,1% le operazioni di surroga e sostituzione. Un mercato dei mutui alla famiglia sempre più polarizzato sulla componente di acquisto, rappresentata con quasi nove operazioni su dieci. Sostituzioni e surroghe, che avevano fortemente influenzato il mercato negli anni 2015 e 2016, trovano sempre minore spazio e rappresentano ormai solo l’11% del totale.
Mutui: in calo le domande per nuovi contratti e surroghe
Secondo quanto rilevato dal Barometro Crif, la prima metà dell’anno in corso ha messo in evidenza un andamento contrastante delle richieste di credito da parte degli italiani. Relativamente al comparto dei mutui e surroghe infatti si rileva un calo complessivo del 9,4%. Dopo alcuni anni caratterizzati da una crescita sostenuta, il rallentamento delle richieste di nuovi mutui di acquisto si accompagna al costante ridimensionamento di surroghe e sostituzioni dovuto alla contrazione del bacino di mutuatari per i quali la rottamazione dei vecchi contratti potrebbe risultare ancora conveniente.
Si registra inoltre una costante contrazione a partire dalla fine dello scorso anno, che si concretizza con una flessione del -11,6% nel mese di giugno. Questo porta il comparto a un calo complessivo quasi in doppia cifra nel primo semestre dell’anno. Va però sottolineato come, nel periodo di osservazione, si confermi un andamento positivo per l’importo medio richiesto, che si è attestato a 129.383 euro (+2,6% rispetto al corrispondente semestre del 2018). Anche in questo caso, la crescita del valore medio delle richieste è ascrivibile al minor peso delle surroghe, che per natura si caratterizzano per un importo più contenuto.
Mutui per le famiglie, tasso di default ai minimi
“Il primo semestre dell’anno si è chiuso con una fotografia a luci e ombre, con la componente dei mutui che ha fatto segnare una battuta d’arresto dovuta al ridimensionamento delle surroghe cui si accompagna una leggera flessione dei finanziamenti per l’acquisto della casa – commenta Simone Capecchi, Executive Director di CRIF. - Al contempo va sottolineato come il credito alle famiglie stia evidenziando una costante diminuzione della rischiosità, con il tasso di default a 90 giorni che nell’ultima rilevazione si è attestato all’1,7% per i prestiti e all’1,3% per i mutui, valori ai minimi storici. Questo aspetto, unitamente all’atteso miglioramento delle condizioni finanziarie delle famiglie, lascia ipotizzare che le condizioni di offerta rimarranno distese anche nei prossimi mesi favorendo un aumentare del ricorso al credito”.
Tassi dei mutui, cosa aspettarsi per il 2019
“Il dato d’apertura del 2019 ci restituisce la consapevolezza che da un lato il mercato ha beneficiato dell’onda lunga della crescita del numero di operazioni proveniente dallo scorso anno, dall’altro alza il dubbio riguardo alla direzione che prenderà il mercato nel corso del 2019, - commenta Renato Landoni, presidente di Kiron Partners. - Resta tuttavia la tranquillità di una stabilità congiunturale che garantirà scostamenti comunque contenuti. Si dovranno attendere i dati del prossimo trimestre, giro di boa dell’anno, per avere segnali più certi circa l’orientamento previsionale”.
“Il mercato dei mutui alla famiglia, - aggiunge Landoni, - è ad oggi ben strutturato. Abbiamo visto che il 2018 si è chiuso con oltre 50 mld di euro e che tale andamento è strettamente collegato al mercato immobiliare. Il trend generale dipenderà molto dalle politiche economiche che il nostro paese adotterà in termini di sostegno all’economia, soprattutto relative al sostegno dell’occupazione e al reddito delle famiglie. Attualmente, visti i prezzi degli immobili ancora convenienti, l’abbassamento dei tempi di vendita ed i tassi dei mutui ancora molto bassi, permangono interessanti opportunità sul mercato immobiliare sia per chi vuole comprare a scopi abitativi sia per chi vuole comprare a titolo di investimento”.
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