Un trend in aumento
Commenti: 0
Un 2019 in crescita per i canoni di affitto
Un 2019 in rialzo per i canoni di affitto idealista/news

Il 2019 ha registrato canoni di affitto in aumento. Secondo l’indice dei prezzi di idealista relativo al terzo trimestre 2019, i canoni sono aumentati nel periodo considerato con un incremento pari all’1,5% nel nostro Paese, per una media di 9,7 euro/m2. Su base annuale l’incremento è stato del 5,9%. I mesi estivi sono stati caratterizzati da forti fluttuazioni dei prezzi nelle zone più orientate agli affitti stagionali.

Commentando i dati del terzo trimestre 2019, Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’ufficio studi idealista Italia, ha affermato: “Come andiamo dicendo da tempo in idealista, il mercato degli affitti è qui per restare. La domanda continua a crescere, soprattutto nei grandi mercati che sono la forza trainante per l’occupazione, ma anche nelle destinazioni turistiche dove si registrano forti oscillazioni di prezzo influenzate dagli affitti brevi o stagionali. Per contenere i prezzi in uno scenario di domanda crescente, la soluzione è promuovere politiche che favoriscano la comparsa di nuovo prodotto sul mercato e rendano l’affitto più sostenibile per i salari degli italiani”.

Parlando di prezzi, la Lombardia è la regione più cara con 13,6 euro al metro quadro mensili, seguono Lazio e Toscana con 11,5 euro e 11,4 euro/m2. Dall’altro lato i prezzi di richiesta più bassi si trovano in Molise con 5,7 euro e in Sicilia, con 6 euro metro quadro.

Analizzando i dati sul mercato immobiliare relativi ai primi sei mesi del 2019, in merito alle locazioni, Fabiana Megliola, responsabile Ufficio Studi di Tecnocasa, ha spiegato che “per quanto riguarda le locazioni residenziali, ormai già dal secondo semestre del 2015, si segnalano canoni in aumento a causa di una domanda sostenuta e un’offerta che si sta riducendo, soprattutto in quelle città dove stanno prendendo piede gli affitti turistici. Tra le motivazioni della ricerca della casa in affitto ci sono: l’impossibilità di accedere all’acquisto, la volontà di non comprare e il trasferimento per motivo di lavoro o studio”.

Sull’aumento dei canoni di locazione non sembra esserci alcun dubbio. Nel corso della conferenza annuale di Tecnocasa, in merito proprio agli affitti, è stata evidenziata la continua crescita dei canoni di locazione, “che nelle grandi città sono in aumento del +2,3% per i monolocali, +1,8% per i bilocali e per i trilocali”. Megliola ha affermato: “Milano e Bologna mettono a segno l’aumento dei canoni più importante: Bologna (+5,6%, +4,6% e +6,7%) e Milano (+6,1%, +4,2% e +5,3%). Tra le motivazioni c’è la riduzione dell’offerta sul mercato dovuta, prevalentemente, alla crescita del fenomeno degli affitti turistici. Contribuisce, infine, al rialzo dei valori l’aumento di chi cerca casa in affitto perché non vuole o non riesce ad acquistare”.

Dal punto di vista dei contratti, il canone concordato è sempre più scelto, con una percentuale salita al 29,5%, con un picco a Genova (82,3%). La tipologia più affittata è il bilocale (40,9%), a seguire il trilocale (35%). I tempi di locazione sono di 46 giorni nelle grandi città, 53 giorni nel loro hinterland e 50 giorni nei capoluoghi di provincia.

Dove crescono di più i canoni di locazione e perché

Le città che hanno fatto registrare affitti più cari sono per l’appunto Milano e Bologna. Sempre un report di Tecnocasa ha sottolineato che tra le motivazioni degli aumenti ci sono la riduzione dell’offerta sul mercato, dovuta sia alla crescita del fenomeno degli affitti turistici e sia alla volontà di diversi proprietari di vendere l’immobile approfittando della ripresa del mercato. Infine, a determinare il rialzo dei valori contribuisce anche il fatto che i potenziali locatari sono sempre più esigenti nella ricerca dell’immobile e si evidenzia una maggiore facilità di affitto per le soluzioni di “qualità”, ben arredate, posizionate in zone servite e luminose. I proprietari stanno recependo queste istanze e la qualità dell’offerta abitativa in locazione è in miglioramento. Sempre alta l’attenzione ai costi condominiali.

In forte aumento, rispetto ad un anno fa, la percentuale di chi opta per la locazione come scelta abitativa perché non vuole o non riesce ad acquistare: si passa dal 61,4% al 71,4%. Si contrae la percentuale di chi sceglie la locazione per motivi di lavoro (dal 36,1% al 25,9%), mentre sono in lieve aumento coloro che la praticano per motivi di studio (dal 2,5% al 2,8%).

Il peso degli affitti nell’area euro

Interessanti i dati di un bollettino della Bce, secondo i quali, considerando i cinque principali Paesi dell’area dell’euro, rispetto alla media dell’area gli affitti hanno un peso maggiore in Germania e nei Paesi Bassi e uno minore in Spagna e in Italia. Ciò riflette, tra l’altro, la diversa quota di coloro che abitano in case di proprietà rispetto ai locatari nei singoli Paesi.

Le città italiane con gli affitti più cari

Ma in Italia quali sono le zone con gli affitti più cari nelle principali città? Milano si conferma il traino del mercato immobiliare italiano. E non fa eccezione, anzi, il segmento prime delle locazioni. Secondo i dati del marketplace idealista, la zona più cara d’Italia è per distacco Brera-Montenapoleone (32,10 euro al mq), seguita a distanza da Roma, dove il costo di affitto nelle centralissime zone di piazza del Popolo, Quirinale e piazza Navona tocca in media quota 25,10 euro al mq.

I dati idealista sull’andamento dei prezzi delle case in affitto

Per avere una panoramica dettagliata dell’andamento dei prezzi delle case in affitto è possibile consultare i dati idealista a questo link.

 

Vedi i commenti (0) / Commento

per commentare devi effettuare il login con il tuo account