Commenti: 0
I numeri del coworking in Italia: i trend degli uffici flessibili
Coworking Milano Centrale Copernico

Quanti sono gli smart worker in Italia e in che spazi lavorano? Ecco tutti i numeri nella fotografia di  Copernico.

Sono 570mila gli smart worker in Italia. Quella del lavoro "intelligente" sembra essere una formula sempre più apprezzata da individui e aziende. Copernico, come osservatore del mondo dello smart working in Italia, ritiene che gli spazi cosiddetti flessibili triplicheranno la propria quota di mercato a livello globale (che oggi ammonta all’1% dello spazio commerciale totale, secondo la ricerca Coworking and flexible Office Space. Additive or Disruptive to the Office Market? di C&W, 2018),  arrivando in molte regioni a raggiungere una fetta tra il 5% e il 10%.

Quanto valgono gli uffici flessibili?

Globalmente, nel 2017, si tratta di 26 miliardi di dollari con un incremento annuo previsto del 15%. L’ammontare totale degli spazi flessibili nei maggiori 20 mercati è cresciuto del 30% (ovvero di un milione di metri quadri), più che raddoppiando dal 2014. Parliamo di oltre 30mila uffici flessibili e 15.500 spazi di coworking nel mondo. 

In Europa, secondo una ricerca di CBRE condotta nel 2017, entro il 2020 l’interesse delle aziende verso gli spazi condivisi aumenterà del 70% e la metà dei lavoratori afferma che utilizzerà spazi collaborativi. Oggi, a servirsene non sono solo freelancer (che sono il 41% degli utenti), ma anche impiegati (il 36%) e imprenditori con il proprio staff (16%).

 A un decennio dal lancio del settore, oggi nel Paese si contano 665 entità di coworking, ovvero uno ogni 90mila abitanti, che servono un totale di 570mila smart worker. Se si pensa che gli uffici italiani sono 642mila, si comprende come lo spazio di crescita sia ancora enorme: non a caso, secondo CBRE, l’interesse delle aziende italiane verso gli spazi condivisi aumenterà del 38% entro il 2020. E secondo le stime di Copernico nel 2030 in Italia il 30% del portfolio societario delle aziende sarà composto di spazi flessibili. 

Tra il 2008 e il 2017, Milano e Roma hanno guidato il nuovo trend degli spazi flessibili: 60mila metri quadri a Milano (in cui si contano 90 coworking) e 10mila a Roma (50 coworking). Le due città capeggiano la classifica anche in termini di densità in rapporto alla popolazione: 1 spazio ogni 14mila abitanti per Milano e uno ogni 50mila abitanti per Roma. Al terzo posto si colloca Bologna con 17 esperienze (1 spazio ogni 20mila abitanti circa). Seguono Torino (15), Firenze (15), e Verona (13). La città al Sud con più coworking attivi è Palermo (13) mentre a Napoli esistono 10 coworking, per una delle densità più basse in Italia (1 ogni 100mila abitanti, come Genova). Ma proprio su queste città medie si sposterà nei prossimi anni l’attenzione di corporate e investitori. Vale la pena segnalare che già oggi 1 spazio su 4 ha sede in un agglomerato al di sotto dei 50mila abitanti e 1 spazio su 8 opera in comuni al di sotto dei 20mila.

 Quanto rende investire in coworking in Italia?

Le attività di coworking e gli uffici flessibili italiani si dimostrano, per la maggior parte, virtuosi: dopo tre anni, oltre i due terzi degli spazi sono in grado di presentare un bilancio positivo ed oggi il 42% degli spazi censiti è a break-even, il 30% è profittevole, il 28% riporta perdite. Secondo l'Osservatorio di Copernico, per avere successo  uno spazio di Smart Working deve offrire una ampia gamma di servizi flessibili in grado di rappresentare un vantaggio competitivo; deve essere in grado di garantire standard precisi in merito al design degli spazi; saper gestire i livelli di affitto per garantire sostenibilità al modello di business; deve avere dimensione tali da assicurare la presenza di aree comuni; deve identificare location accessibili e servite dai trasporti pubblici; e infine deve riuscire a coinvolgere gli associati al fine di fidelizzarli.

Vedi i commenti (0) / Commento

per commentare devi effettuare il login con il tuo account