Il regolatore bancario e assicurativo cinese è in dirittura d'arrivo in un'inchiesta sui rapporti tra una banca regionale e il super-indebitato gigante dell'immobiliare Evergrande. Lo scrive oggi il Financial Times, segnalando che gli esiti di questa indagine potrebbero rendere ancor più accidentato il percorso a ostacoli della compagnia, che rischia il default.
La Commissione cinese di regolazione delle banche e delle assicurazioni (CBIRC) ha aperto a maggio l'indagine, secondo quanto hanno riportato i media di Pechino. Si è concentrata, in particolare, su un prestito da 100 miliardi di yuan (13,6 miliardi di euro) da parte della Shengjing Bank - quotata a Hong Kong - e il gruppo di sviluppo immobiliare di Shenzhen.
All'interno di quaesta inchiesta, si è anche trattato del ruolo che il patron di Evergrande, Hui Ka Yan, ha avuto nella transazione. La compagnia immobiliare ha una partecipazione del 20 per cento nella banca, ma a settembre ne ha annunciato la vendita per 1,3 miliardi di euro.
Evergrande è la compagnia immobiliare più indebitata della Cina, con un'esposizione che equivale a 266 miliardi di euro. E' riuscita nei giorni scorsi a ripagare i debiti arrivati a maturazione all'ultimo momento, ma ha una serie di scadenze per 240 miliardi di yuan (32,5 miliardi di euro) da qui alla metà del 2022, che rendono complicato il suo percorso per evitare la bancarotta.
Il gruppo sta cercando di recuperare liquidità con la vendita di alcuni asset e Hui è arrivato a ipotecare la sua casa super-lusso di Hong Kong.
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