Commenti: 0
Pensioni anticipate per i lavoratori di aziende in crisi, le ultime notizie sulla domanda
Pixabay

In attesa di significativi passi in avanti per la riforma delle pensioni 2023, ci sono importanti aggiornamenti che riguardano le pensioni anticipate per i lavoratori di aziende in crisi. Scopriamo di cosa si tratta e tutte le ultime notizie in merito.

Il governo Draghi, infatti, ha stanziato dei fondi ad hoc per le pensioni anticipate dei lavoratori di aziende in crisi. Nel dettaglio, le risorse messe a disposizione sono di 150 milioni per quest’anno e 200 milioni per il 2023 e altrettanti per il 2024.

Si tratta di un “ammortizzatore pensionistico” a tutti gli effetti, pensato per le imprese piccole e medie in crisi, le quali hanno la possibilità, previo coordinamento con le rappresentanze sindacali e con i lavoratori (l’adesione è infatti volontaria), di trovare un accordo per le uscite anticipate (i diretti interessati dovranno infatti firmare il consenso scritto).

Possono beneficiare di questa pensione anticipata i lavoratori delle imprese che occupano mediamente tra 15 e 250 dipendenti, il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni oppure il cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni. Ne possono fare richiesta, però, solo quei datori di lavoro che abbiano registrato una diminuzione media del fatturato nei 12 mesi antecedenti la richiesta di almeno il 30% rispetto alla media del fatturato dell’anno 2019.

L’uscita per la pensione anticipata quest’anno può essere al massimo di tre anni. Entro il 31 dicembre 2024, infatti, si deve raggiungere o l’età della pensione di vecchiaia (67 anni di età e almeno 20 anni di contributi) o l’età del pensionamento anticipato (42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne), ma in questo caso si richiedono almeno 62 anni.

Ma come funziona la pensione anticipata per le aziende in crisi? Ai lavoratori che firmano l’accordo viene riconosciuto, fino al raggiungimento del primo diritto a pensione, un’indennità mensile, ove spettante comprensiva dell'indennità Naspi, nella misura del 90% del trattamento pensionistico lordo maturato dal lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro.

Inoltre, se la prima decorrenza utile per il raggiungimento della pensione è quella per l’assegno anticipato al lavoratore sono pagati anche contributi figurativi. L’indennità viene erogata dall’Inps se si cessa l’attività lavorativa, dal momento in cui si maturerà il diritto a pensione si percepirà l’assegno pensionistico.

La domanda per la pensione anticipata deve essere inoltrata dall’azienda all’Inps almeno 90 giorni prima della data di risoluzione del rapporto dei lavoratori che hanno firmato l’accordo. I requisiti dei dipendenti possono essere oggetto di autocertificazione o di autodichiarazione da parte dell'impresa.

La domanda va presentata allegando l’accordo collettivo con l’elenco dei lavoratori interessati alla pensione anticipata con l’accettazione della risoluzione consensuale. L’Inps dovrà quindi esaminare le domande in ordine cronologico potendo chiedere al ministero dello Sviluppo Economico la verifica, anche a campione, dei requisiti per l'accesso dichiarati dalle imprese.

Vedi i commenti (0) / Commento

per commentare devi effettuare il login con il tuo account