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Assegno unico
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Una recente comunicazione dell’Inps ha fornito il calendario dei prossimi pagamenti dell’assegno unico, evidenziando le date in cui verrà erogata la prestazione da luglio fino a fine anno. L’ufficializzazione dei giorni esatti in qui viene pagata la somma spettante alle famiglie è il frutto di un accordo con la Banca d’Italia. Scopriamo tutte le notizie dell’ultima ora e le novità su aumenti e arretrati.

Pagamento assegno unico, il calendario 2023

Per beneficiare dell’assegno unico è necessario presentare una domanda (valida per un solo anno), viene riconosciuto dal settimo mese di gravidanza e fino ai 21 anni (non ci sono limiti d’età per i figli con disabilità).

Tuttavia, va sottolineato che c’è differenza sulle date di pagamento tra gli assegni che non hanno subito variazioni nel mese precedente e quelli che, invece, sono cambiati per via di nuove condizioni del nucleo familiare (che verranno erogati successivamente).

L’Inps, nel frattempo, ha comunicato anche le date per il pagamento dell’assegno unico fino a dicembre 2023:

  • 17, 18, 19 Luglio;
  • 18, 21, 22 Agosto;
  • 15, 18, 19 Settembre;
  • 17, 18, 19 Ottobre;
  • 16, 17, 20 Novembre;
  • 18, 19, 20 Dicembre.

Anche in questi casi il pagamento della prima rata della prestazione avverrà di norma nell’ultima settimana del mese successivo alla presentazione della domanda. Nella stessa data, verrà accreditato anche l’importo delle rate spettanti nell’ipotesi in cui l’assegno sia stato oggetto di un conguaglio, a credito oppure a debito.

Aumento assegno unico, a chi spetta

È previsto un aumento dei pagamenti per l’assegno unico già da giugno 2023. Si tratta di una maggiorazione che espetta ai nuclei con entrambi i genitori dipendenti (variabile in base all’Isee). I requisiti sono stati allargati e ora l’aumento spetta anche ai nuclei con genitori rimasti vedovi (come stabilito dal DL 48/2023 pubblicato in Gazzetta Ufficiale).

Nel dettaglio, l’assegno unico per i figli a carico viene maggiorato per un periodo di 5 anni nel caso in cui uno dei due genitori sia deceduto nell’anno di competenza in cui è riconosciuto il sussidio. L’aumento scatta d’ufficio nel caso di unico genitore lavoratore al momento della domanda e nel limite di godimento dell’assegno unico.

Aumento assegno unico Inps, quando non spetta

Nel caso di assegno unico senza Isee, però, non viene applicato la l’aumento previsto per i nuclei con entrambi i genitori che lavorano (da dipendenti), per cui l’importo erogato per ciascun figlio resta quello minimo di 54,10 euro (con arrotondamento). Mentre con la rivalutazione 2023, è bene ricordare, l’importo massimo spettante è salito a 189,2 euro al netto di maggiorazioni e casi particolari.

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