È scattato lo stop al reddito di cittadinanza, sospeso dall’Inps per 169mila famiglie italiane che sono state avvisate tramite un sms con il testo seguente: “Domanda di reddito di cittadinanza sospesa come previsto dall’articolo 48 del decreto legge 20/23 in attesa eventuale presa in carico dei Servizi sociali”. Ma cosa significa? E quali sono i percettori che non riceveranno più il sussidio? Scopriamolo insieme.
Reddito di cittadinanza sospeso, per chi?
Quella di luglio è stata l’ultima mensilità percepita da 169mila famiglie che hanno ricevuto un sms dall’Inps per comunicare la sospensione del reddito di cittadinanza. Si tratta, come previsto dalla legge di Bilancio, dei percettori di età compresa tra 18 e 59 anni, che hanno già ricevuto 7 ricariche sulla Rdc card (da gennaio a luglio) e che sono considerati occupabili.
Tuttavia, l’Inps ha specificato che la sospensione non scatta per i percettori per i quali viene comunicata all’istituto stesso la presa in carico da parte dei servizi sociali. In questo caso il reddito di cittadinanza viene erogato fino a dicembre 2023.
I servizi sociali, dunque, non potranno prendere in carico tutte le persone tra i 18 e i 59 anni che possono essere indirizzate proficuamente ai servizi per l’impiego in modo tale da intraprendere percorsi lavorativi, esclusi i soggetti che dal 1° settembre 2023, potranno accedere al nuovo supporto per la formazione e il lavoro (350 euro al mese).
Chi continuerà a ricevere il reddito di cittadinanza?
Al contrario, non cambia nulla per i percettori che, all’interno del proprio nucleo familiare, abbiano a carico minori, persone disabili o con più di 60 anni. Per loro il reddito di cittadinanza verrà erogato fino alla mensilità di dicembre 2023.
Assegno di inclusione dal 2024
Dal 1º gennaio 2024 il reddito di cittadinanza verrà definitivamente sostituito dall’assegno di inclusione, che verrà erogato dall’Inps direttamente su una carta d’inclusione ricaricabile. La somma riconosciuta ai beneficiari potrà essere utilizzata solo per le spese di necessità. La misura è erogata per 18 mesi. Poi dopo un mese di stop è rinnovata per periodi ulteriori di 12 mesi. Allo scadere dei periodi di rinnovo di 12 mesi è sempre prevista la sospensione di un mese.
La normativa sull’assegno di inclusione prevede che, se uno o più componenti del nucleo familiare inizino un’attività di lavoro dipendente nel corso dell’erogazione del sussidio, il maggior reddito da lavoro percepito non concorre alla determinazione del beneficio economico, entro il limite massimo di 3mila euro lordi annui.
I richiedenti devono rispettare alcuni requisiti, come:
- essere residenti in Italia da almeno cinque anni;
- avere un Isee di 9.360 euro e un reddito familiare inferiore a 6.000 annui moltiplicati per la scala di equivalenza;
- avere un valore del patrimonio immobiliare, come definito ai fini Isee, diverso dalla casa di abitazione di valore ai fini Imu non superiore a euro 150mila, non superiore ad euro 30.000, e non si devono possedere navi, imbarcazioni, autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc.
per commentare devi effettuare il login con il tuo account