Cosa sono gli scatti di anzianità? Dove si trovano in busta paga e come vengono calcolati? Scopriamolo in questo articolo
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Gli scatti di anzianità sono incrementi salariali che maturano periodicamente in funzione dell'anzianità di servizio presso la stessa azienda. Questi aumenti periodici sono decisi dalla Contrattazione Collettiva Nazionale, la quale indica le condizioni e il numero massimo degli scatti cui il lavoratore ha diritto nel corso della propria relazione lavorativa con un’azienda. Si tratta di una forma di gratificazione per il dipendente, che viene incentivato a rimanere a lungo nello stesso ambiente lavorativo, migliorando continuativamente le proprie competenze ed abilità, e garantendo quindi una performance migliore.

Ma come funzionano nello specifico? Chi ne ha diritto? Ci sono occasioni in cui è possibile perdere gli scatti accumulati? In questo articolo rispondiamo a queste domande e diamo anche delle indicazioni utili su come fare a calcolare gli scatti di anzianità maturati.

Scatti di anzianità: cosa sono e come funzionano

Gli scatti di anzianità sono incrementi salariali, concessi automaticamente ai dipendenti in base alla loro anzianità di servizio, cioè in base al tempo che hanno lavorato per la stessa azienda. Questi aumenti periodici sono stabiliti dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL).

Gli scatti di anzianità variano in base al settore in cui si lavora e alle specifiche norme contrattuali che regolano il rapporto di lavoro. Tendenzialmente, gli scatti di anzianità nello stipendio oscillano da 7 a 10, con una maturazione che dipende dal settore produttivo e dal tipo di contratto.

Gli scatti di anzianità ogni quanto maturano? In genere, gli scatti di anzianità sono previsti in corrispondenza di determinati anni di servizio prestati, prendendo come punto di partenza la data di assunzione del dipendente. Possono essere espressi in percentuale o in cifra fissa, e hanno l'obiettivo di premiare la dedizione e l’impegno del dipendente, oltre che a riconoscergli un livello di professionalità più elevato.

Principalmente, gli scatti di anzianità hanno la funzione di riconoscere il valore dell’esperienza accumulata dai dipendenti che lavorano da tempo all’interno della stessa azienda. Garantire gli scatti di anzianità ai propri lavoratori costituisce, per l’azienda, un investimento a lungo termine: essi sono, infatti, un incentivo a rimanere a lungo nello stesso ambiente lavorativo, migliorando continuativamente le proprie competenze, e garantendo quindi performance ottimali.

Chi ha diritto agli scatti di anzianità?

Non tutti i lavoratori hanno automaticamente garantito il diritto agli scatti di anzianità: come si è già avuto modo di accennare, gli scatti di anzianità dipendono dal CCNL di riferimento. In linea generale, si può affermare che beneficia degli scatti di anzianità chi:

  • ha un contratto a tempo indeterminato;
  • ha un contratto a tempo determinato;
  • ha un contratto di lavoro subordinato.

Gli scatti di anzianità vengono conseguiti indipendentemente dalla modalità di prestazione del lavoro, che sia full-time o part-time: in questo caso vale il principio di proporzionalità, secondo il quale gli scatti in stipendio vengono calcolati sulla base della prestazione lavorativa.

Chi non ha mai diritto agli scatti di anzianità, quindi, sono:

  • i collaboratori coordinati e continuativi;
  • i lavoratori autonomi;
  • i tirocinanti e gli stagisti.

È bene ricordare che gli scatti di anzianità spettano esclusivamente se il rapporto di lavoro è continuativo presso lo stesso datore di lavoro. In caso di riassunzione, gli scatti di anzianità maturati in precedenza non sono garantiti: il lavoratore avrà, in ogni caso, il diritto di chiedere l'applicazione dei precedenti scatti di anzianità al datore di lavoro.

Quando si perdono gli scatti di anzianità?

Gli scatti di anzianità si perdono ogni volta che si cambia datore di lavoro. In questo caso, gli scatti di anzianità verranno ricalcolati partendo dalla data di assunzione presso il nuovo lavoro. Anche in caso di riassunzione non è garantito che vengano riconosciuti gli scatti di anzianità.

Cosa succede agli scatti di anzianità nel passaggio di livello? In generale, si possono individuare due prassi diffuse tra i CCNL:

  • lo scatto di anzianità viene assorbito nell’aumento connesso al passaggio di qualifica superiore: questa ipotesi rappresenta un caso in cui si perde lo scatto di anzianità maturato, altrimenti si rischierebbe di avere un doppio aumento in busta paga. In tal caso, potrebbe accadere che a seguito dell’aumento del livello, e a seguito dell’assorbimento dello scatto, si determini una retribuzione complessivamente minore e pertanto, in tali situazioni dovrà essere necessariamente attribuito un superminimo;
  • gli scatti maturati sono calcolati continuativamente fino al passaggio di qualifica: in tal caso, il nuovo scatto viene calcolato sommando il valore totale degli scatti ottenuti e dividendolo per l’importo del nuovo scatto.

Ricapitolando, è possibile perdere gli scatti di anzianità nel caso in cui: si cambi datore di lavoro; si venga riassunti dallo stesso datore di lavoro; si effettui un passaggio di qualifica.

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Scatti di anzianità in busta paga: dove vederli e come calcolarli

In busta paga è possibile verificare la maturazione degli scatti di anzianità. Abbiamo visto che gli scatti di anzianità si traducono in incrementi salariali, ovvero in somme che vanno ad aggiungersi al calcolo della retribuzione mensile del dipendente. Di conseguenza, la somma è indicata in busta paga, generalmente separata dallo stipendio base ed evidenziata come aumento salariale specifico.

Pertanto, è sufficiente controllare il cedolino ricevuto dal datore di lavoro: in particolare, nella parte alta della sezione che contiene le componenti fisse della retribuzione, accanto alla pagina base, c’è una voce chiamata “Scatti” o simili.

Per calcolare lo scatto in busta paga è necessario conoscere l’entità dell’aumento fissata dal CCNL, stabilito sulla base del settore e delle specifiche condizioni contrattuali. Generalmente, l’ammontare dell’aumento salariale è calcolato in percentuale rispetto allo stipendio base o in cifra fissa, ed è generalmente indicato all’interno di una tabella dettagliata.

Operativamente, per calcolare il prossimo scatto in busta paga è necessario:

  • scoprire qual è la paga minima contrattuale nella propria categoria: di solito, l’ammontare dello scatto corrisponde al 4% della paga base contrattuale, che varia, naturalmente, di professione in professione;
  • moltiplicare la paga minima per il 4%: il risultato è il valore del primo scatto di anzianità.

Infine, bisogna essere a conoscenza della data di riferimento: gli scatti di anzianità vengono conteggiati a partire dalla data di assunzione indicata sul contratto.

Esempio scatti di anzianità

Riportiamo, a titolo esemplificativo, una spiegazione dei passaggi di livello e degli scatti di anzianità per il CCNL del commercio: secondo questo CCNL il personale che presta servizio presso una stessa azienda ha diritto a ricevere dieci scatti triennali. In altre parole, un lavoratore ha diritto a uno scatto di anzianità ogni 3 anni e per un numero totale di 10 scatti.

Gli scatti di anzianità hanno un valore specifico, a seconda del livello d’inquadramento corrispondente, come vediamo di seguito:

  • Quadro: 25,46 euro
  • I livello: 24,84 euro
  • II livello: 22,83 euro
  • III livello: 21,95 euro
  • IV livello: 20,66 euro
  • V livello: 20,30 euro
  • VI livello: 19,73 euro
  • VII livello: 19,47 euro

In conclusione, ricordiamo che è importante restare aggiornati su eventuali modifiche ai CCNL di propria pertinenza. Ad esempio, gli scatti di anzianità metalmeccanici hanno subìto una modifica nel 2021, a seguito di una diversa classificazione dell’inquadramento professionale.

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Quanti soldi per lo scatto di anzianità?

L’ammontare della somma dello scatto di anzianità varia in base al CCNL di riferimento.

Quando vengono pagati gli scatti di anzianità?

Generalmente, gli scatti di anzianità hanno cadenza biennale o triennale.

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